"Cara Unione,

in tempi di crisi devastante per il nostro bistrattato tessuto socio economico, in Regione si stanno arrovellando per mettere in campo piani fantastici per il rilancio della Sardegna, con sedute infinite in Consiglio regionale, riunioni di Giunta, incontri con gli Assessorati e con delegazioni di sardi esasperati, quando probabilmente, almeno in una prima fase, basterebbe mettere in campo le risorse già disponibili e stanziate snellendo la burocrazia e semplificando le procedure, nonché chiedendo agli addetti un piccolo sforzo per completare le istruttorie con le dovute verifiche ed arrivare velocemente alle liquidazioni.

Ci sono centinaia di cooperative, e quindi migliaia di addetti, che ancora attendono la liquidazione dei fondi maturati in dipendenza della legge 5/1957 relativi all'annualità 2021, il cui avviso è stato chiuso il 17 maggio dello scorso anno. Così molte di esse, soprattutto le più piccole, sono in grave crisi di liquidità in quanto esposte per la realizzazione degli investimenti, confidando nell'erogazione di quanto già determinato nel giro di qualche mese, come avveniva nelle annualità precedenti.

E infine, oltre il danno la beffa: è già stato pubblicato l'avviso per l'annualità 2022 senza che nessuno abbia ancora ricevuto un centesimo! Considerando che parliamo di "investimenti" per il potenziamento delle cooperative, vorrei capire con che spirito una cooperativa possa programmare investimenti in tale situazione...  

Ma pare che lo stato di emergenza, derivante da pandemia prima e guerra poi, non riguardi il Palazzo... E intanto il tessuto socio economico della Sardegna regredisce sempre di più".
U. C. 

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