"Cara Unione,

non entro nel merito della legittimità e utilità di quest'ultima ordinanza della Regione Sardegna ma in quello delle sue basi scientifiche. L'ordinanza considera equivalente la negatività del test sierologico della presenza di immuno globuline IgG e IgM nel sangue e del tampone naso-faringeo che determina la presenza di RNA virale.

Il fatto è però che una negatività del test sierologico non esclude una positività del tampone faringeo. Solo una percentuale relativamente bassa di soggetti infetti e positivi al tampone manifesta una risposta anticorpale rilevabile con i test sierologici. Peraltro il test rapido appare poco affidabile e meno sensibile e con un'alta percentuale di falsi negativi.

Infine chi è positivo al test sierologico potrebbe essere un soggetto guarito e diventato immune al virus e paradossalmente verrebbe, nonostante questa possibilità, non ammesso in Sardegna. Ritengo che qualsiasi accenno a test sierologici debba essere eliminato, dato che il tampone è l'unico test in grado di stabilire se un soggetto è infetto da Covid-19.

Cordiali saluti".

Gaetano Di Chiara

Professore Emerito Università di Cagliari

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