"Cara Unione,

sono un 'giovane di Sindia'. Vi scrivo perché, come ormai spesso accade, a Sindia la colpa della diffusione dei contagi è stata addossata ai giovani.

Partendo dal presupposto che conosco tutti i giovani di Sindia posso dire, con sincerità, che nessuno di noi sta uscendo né il giorno né la notte, anzi siamo stati chiusi come in tutta Italia la primavera dell'anno scorso anche se qui il virus non è mai passato.

Nessuno di noi in quel periodo è uscito o si è lamentato perché, nonostante la nostra voglia di avere rapporti sociali e non in via telematica, abbiamo rispettato le regole.

Lo stesso sta accadendo adesso che il virus ci sta toccando direttamente e dove, a maggior ragione, ci dovrebbe interessare di più stare a casa, e così sta accadendo.

Il messaggio mandato a tutta la Sardegna non va solo contro noi giovani di Sindia ma contro tutti i giovani, che in un periodo già di per se difficile restano ulteriormente gravati da queste accuse.

Grazie dell'attenzione".

Lettera firmata(*)

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