Pubblichiamo la lettera aperta indirizzata al Ministro Brunetta a tutela del lavoro dei vigili del fuoco.

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“Egregio Signor Ministro,

in virtù del Suo interesse per la valorizzazione del personale delle amministrazioni pubbliche desideriamo segnalarle la specificità di un Corpo dello Stato tra i più amati e stimati dagli italiani: quello dei Vigili del Fuoco.

L’attività svolta da questi addetti alla sicurezza richiede altissime qualificazioni, competenze estremamente diversificate e, pertanto, la necessità di un aggiornamento professionale continuo che garantisca standard sempre elevati di efficienza operativa.

Durante la Sua lunga esperienza di governo come Ministro per la Funzione Pubblica lei ha spesso sottolineato l’importanza strategica della formazione. Nel caso dei Vigili del Fuoco la formazione e l’aggiornamento professionale sono fattori essenziali per consentire il salvataggio di beni privati e collettivi e di vite umane, compresa quelle degli stessi operatori.

Gli ambiti di intervento del Corpo sono vastissimi e vanno dal soccorso per le emergenze in ambiente terrestre e acquatico a quelle chimiche e batteriologiche o legate al verificarsi di calamità naturali sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Si tratta di campi d’azione che richiedono tempestività, competenza, esperienza. E che però vanno affrontati con nuove modalità di intervento, nuovi mezzi e nuove tecnologie.

Tutto ciò necessita di apprendimento, rinnovamento, abilitazioni. Sono queste le armi che il personale dei Vigili del Fuoco mettono ogni giorno a disposizione della collettività.

Sappiamo quanto Lei sia sensibile al tema della premialità in relazione alla qualità del lavoro svolto e alle responsabilità rivestite. Ma per calare questo principio nella realtà occorre che la struttura retributiva del Corpo dei Vigili del Fuoco venga adeguata al crescente livello di responsabilità e professionalità che deriva dal processo di formazione permanente a cui gli operatori si sottopongono per esercitare al meglio le proprie funzioni.

È certamente una questione di equità retributiva, ma anche di nuove risorse che andranno reperite con uno sforzo di volontà politica nell’ambito dei prossimi provvedimenti governativi in materia di finanza pubblica. In questo senso siamo certi di trovare in Lei un interlocutore aperto e attento”.

Sandro Colombi – segretario generale UILPA

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