«Cara Sardegna, il futuro è nelle tue mani»
«Tante le sfide in arrivo nei prossimi anni, l’importante è non farsi trovare impreparati»«Cara Unione,
sono un triestino che sì è trasferito a Cagliari da tre anni, per affetti personali.
Premetto che conosco la Sardegna da tanti anni e che l’ho frequentata il più possibile “fuori stagione”, in autunno e in inverno. Perché la Sardegna è storia, arte, folclore, cammini, percorsi enogastronomici, paesaggi e mille altre meraviglie che andrebbero maggiormente valorizzate. Il mare e le spiagge si commentano da sole ma la Sardegna è soprattutto storia e cultura.
In quale altro Paese/regione possono trovarsi tanti differenti costumi tradizionali a distanza di 5-10 km l’uno dall’altro? Lo stesso dicasi per i diversi tipi di pane e dolci, con particolarità diverse, da paese a paese. Un territorio unico, pazzesco e meraviglioso con migliaia di anni di storia, ancora da far conoscere pienamente.
La nostra Sardegna si trova ad affrontare grandi sfide, nei prossimi anni: l’utilizzo dei fondi legati al PNRR, la gestione (e non l’imposizione) degli investimenti green/ambientali, la messa in atto di opere infrastrutturali e la rivendicazione (da tradurre in benefici per il bilancio regionale e per i sardi) del gap legato all’insularità.
Di più. Ciò che ho percepito, in questi anni di contatto diretto e continuativo, è la mancanza di consapevolezza di ciò che siete. Non da un punto di vista identitario dell’essere sardi ma di avere la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno, in specie nei confronti del Continente. Avete intraprendenza, voglia di fare e visione del futuro, con uno giusto rimando all’importanza delle tradizioni. Andrebbe solamente smussato “l’orgoglio che non porta a nessun beneficio” e trasformato nel fare squadra e sintesi, forti, consapevoli ed uniti, per portare a casa maggiori risultati in tutti i campi.
Fra qualche mese ci sono le elezioni regionali e mai come in questa fase storica rivestono grande importanza per il futuro dell’Isola. Cercate di uscire dal falso mito del “sono tutti uguali/è tutto inutile”. Cercate di partecipare attivamente, leggete, informatevi, soprattutto partecipate, a prescindere dalla vostre idee o dal vostro eventuale partito di riferimento.
I politici sono la rappresentazione del popolo e del suo territorio per cui se ritenete di non essere stati ben rappresentati negli ultimi vent’anni, fate in modo adesso di esserci, di essere presenti, prima durante e dopo le elezioni. Cercate, infine, di guardare al bene comune, per la nostra Isola, senza cadere nella facile trappola del favore/beneficio personale.
Se cominciamo a ragionare e a fare squadra per il bene comune, mettendoci testa e cuore, possiamo rendere finalmente l’Isola un territorio nel quale non solo daremo le giuste opportunità ai nostri giovani ed ai nostri figli ma attrarremo finalmente quell’imprenditoria legata alle start up, alla ricerca e all’innovazione che necessita di un territorio così prezioso, sensibile, unico.
Nel mio piccolo, da sardo acquisito, prometto che continuerò a metterci e ci metterò tutto il mio impegno nonché il mio bagaglio di esperienze.
Facciamolo tutti assieme, per il bene ed il futuro di questa meravigliosa Isola. A si biri cun saludi!».
Marco Stenni
***
Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.
(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)