U n visionario distopico mi ha detto: «Sono in corso prove tecniche della terza guerra mondiale». «Mondiale?», gli ho domandato incredulo. «Sì, mondiale» ha ribadito. «Perché nessuno ne parla?». «Perché è una guerra apparentemente virtuale. Ma terribilmente reale. Senza morti e senza distruzione». «Niente bombe atomiche, niente missili nucleari?» domando con un po’ di sollievo. «Esatto. Non vengono distrutti paesi e città ma le loro impalcature sociali. Chi perderà tornerà indietro di secoli. I vincitori saranno dei Pirro senza futuro». «Spiegati». «Diciamo con vanto che il mondo è connesso. Ci siamo affidati alle macchine, da cui dipendiamo. Se si fermano si disarticola il sistema. Chi sa violare le fortezze altrui e sa proteggere le proprie, vince la guerra. I piccoli episodi, che come struzzi ignoriamo, sono prove tecniche. Accadrà in grande ciò che in piccolo è accaduto alla Regione Lazio». «Quindi la prima vittima italiana della terza guerra mondiale è Nicola Zingaretti?». «Sì» risponde il mio interlocutore distopico. «Potrebbero violare anche i santuari elettronici di Conte, Renzi, Salvini, Berlusconi, Speranza, Letta e Beppe Grillo?». «Lo faranno. Vogliono scoprire il segreto che li aggrega». «Diciamoglielo subito e arrendiamoci senza combattere: è il segreto del Drago».

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