C onferenza stampa di Giorgia Meloni. La sala è gremita di cronisti e commentatori. La premier esordisce con una frase a effetto: «Sono qui per fare ammenda. Ho commesso molti errori e voglio porvi rimedio. Ho sbagliato a aprire i centri per migranti in Albania; domani li chiuderò. Ha ragione chi predica l’accoglienza indiscriminata di coloro che vogliono entrare in Italia. Siamo tutti figli di Dio, perciò aboliremo le frontiere di mare e di terra. Concederemo ius soli, ius scholae e ogni altro ius a chi li richiederà. Ho sbagliato a fare alleanza con Trump: è un trafficante politico che ci porta verso l’ignoto; ho già rotto il sodalizio con lui e con gli Stati Uniti, che lo hanno eletto. Meglio stare con i suoi nemici, ayatollah compresi. Anche Netanyahu non è un buon compagno di strada: anch’io, come gli antisemiti, ora lo detesto. Voglio bene a Ursula, ma mi dissocio da lei nella corsa al riarmo. Avrò d’ora in poi una benevola attenzione per la cultura woke e gli Lgbtqia, e parteciperò ai gay pride. Riconosco che gli scioperi sono salutari al popolo e all’economia …». In sala scoppia un applauso. In largo del Nazareno Elly Schlein ha una crisi di sconforto: «E adesso –domanda a Landini– come faremo? Ci ha tolto l’aria, ci ha scippato le nostre belle ideologie progressiste. Per continuare a farle opposizione saremo costretti a dire ciò che fino a ieri diceva lei».

© Riproduzione riservata