Meloni che dice?
Caffè Scorretto
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
E lly Schlein, tornata con sorrisi e espressioni di giubilo dal gay pride di Budapest, ha rivolto una critica severa a Giorgia Meloni. Convinta di coglierla in flagranza di reato d’omissione ha esclamato: «È grave il silenzio di Meloni sul pride». Nemmeno dopo questa terribile accusa la premier ha commentato l’evento al quale l’intera nobiltà della sinistra italiana ha partecipato con entusiasmo. Perché Meloni avrebbe dovuto rilasciare una dichiarazione su una manifestazione alla quale non ha partecipato? Elly sa bene che Giorgia non condivide gran parte dei modelli ideologici del movimento Lgbtqia+, che organizza questo genere di spettacoli di piazza. Qualunque cosa avesse detto non sarebbe stata in linea con il pensiero progressista e fluido. Quanto basta per accusarla di omofobia. Quella domanda è sembrata un tranello per metterla alla prova della candeggina antifascista. Per l’opposizione Meloni è complice di qualunque cosa accada nel mondo: guerre, massacri, crisi economiche e politiche, insurrezioni. Ormai è un tormentone: Meloni che dice? Meloni che fa? Che dicono i suoi parenti politici Trump e Netanyahu? Riferisca in parlamento. Schlein e i suoi compagni attribuiscono così a Giorgia, implicitamente, una forza politica internazionale, che non ha e non può avere. Quando l’opposizione non sa dove sbattere la testa diventa ridicola.