Un modo si trova
Caffè Scorretto
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P er non parlare solo di Quirinale (tanto che vuoi dire? Poteva essere un horror, è finita con un remake) è molto bella la storia di Charlotte Bellis, inviata di Al Jazeera in Afghanistan. Bella giornalisticamente, beninteso, non in genere. Forse avete letto: torna in redazione a Doha e scopre di essere incinta del suo compagno, un collega belga, e questo non va bene perché in Qatar non è ammesso che una donna resti incinta fuori dal matrimonio (si potrebbe eccepire che queste cose spesso accadono con la collaborazione di un uomo, ma sapete come va). Quindi addio Doha, dice lei, me ne torno in Nuova Zelanda. E invece no, per via della stretta antiCovid sugli arrivi. Andiamo da me in Belgio, propone lui. Ma lì le norme sulla residenza sembrano scritte da un Bossi di malumore e quindi via, smammare anche da lì. Alla fine, ebbene sì, le concedono asilo i talebani. Giusto con la raccomandazione di dire che è sposata, se qualcuno si informa.
Come colpo di propaganda per i barbudos di Kabul è impagabile. Anzi, è pagato da ciascuno degli altri Paesi nella più cara delle monete, il disvelamento della propria ipocrisia. Resta la timida e orgogliosetta speranza che se fosse stata italiana, un modo per farla rientrare lo avremmo trovato. A costo di darle un provvisorio status istituzionale facendola candidare da Salvini al Quirinale. Tanto, nome più nome meno…