Sardi ma non troppo
Caffè Scorretto
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M a che c’entra con noi la Puglia? Niente, si credeva finché non si è palesata l’ex fidanzata (una vita fa) dell’allenatore di calcio Sven-Goran Eriksson. È l’italoamericana Nancy Dell’Olio, che con quel cognome non a caso è l’ex ambasciatrice della Puglia, anche se di uliveti qualcosa sappiamo anche qui.
Dell’Olio, “esperta di pubbliche relazioni internazionali”, dice che ha ragione Flavio Briatore, quando critica la Puglia perché ha prezzi troppo alti e non ha una politica del turismo. Ma alla nostra (anzi, loro) Nancy non è bastato far arrabbiare i pugliesi dando manforte a Briatore. Ha anche aggiunto che «la Puglia ha successo perché promossa come prodotto autentico a differenza di posti come la Sardegna, che sono un po’ falsi».
Un chissenefrega non si nega mai, certo: è un fatto di cortesia. Soprattutto a chi giudica posticce cosette trascurabili come i nuraghi, spiagge e mare meravigliosi, olio e vino strapremiati, tradizioni antichissime.
Ma perché farcene una ragione, se invece si può essere canaglie? Facciamo pesare a Nancy che Briatore è il patron dell’extravip “Billionaire” in Costa Smeralda. Dove, così riferisce chi ha le tasche abbastanza grandi per entrarci, non risultano regge nuragiche né assembramenti di tenores. Non esattamente un museo etnografico dell’Isola, insomma. Però, «la Sardegna è un po’ falsa».