S e l’ambientalismo diventa ideologia siamo fregati. Scusate l’espressione poco curiale. Il perseguimento di un’ideologia travalica ogni ostacolo, respinge per principio ogni obiezione contraria, anche la più assennata. Il suo catechismo promana da un dogma, che gli adepti accettano fanaticamente. Anche l’ecologismo, degenerazione dell’ecologia, s’è fatto religione. Fede rivelata. I suoi fondatori sono profeti e miniprofetesse di sventura. Lo spartiacque tra il bene e il male è l’accettazione o il rifiuto di adorare la Natura. Non avrai altra dea all’infuori di me: è questo il primo comandamento della dottrina alla quale si è convertita l’Ue. I suoi sacerdoti officiano la liturgia con paramenti e facce pittati di verde nel santuario dell’europarlamento di Bruxelles. Dal pulpito ordinano ai fedeli di compiere sacrifici per rabbonire la divinità, che altrimenti scaglierebbe sulla Terra strali infuocati. Per placarne l’ira funesta dobbiamo rinunciare a comodità e agi conquistati con ingegno e sudore. Sui suoi altari dobbiamo immolare montagne di euro. Chi non ne ha abbastanza resterà senza casa, senza auto, senza mezzi di trasporto. Resterà al verde, al green. La Ue ecologista e dirigista, che ci tiene sotto controllo, è un club solo per stati e cittadini ricchi. I poveri vadano in Cina e mangino insetti.

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