B eppe Grillo sa come fare colpo sulla gente. Uno degli esempi più efficaci nella sua carriera comico-politica (attività non sempre svolte separatamente) è il motto iniziale degli ex suoi Cinquestelle: «Uno vale uno».

Aveva sbagliato i conti. Ora che il Movimento ha un’emorragia di voti perché intercetta sempre di meno l’antipolitica vincente in Italia, il motto è «Uno vale due». Perché sono meno del cinquanta per cento, gli elettori che hanno votato per le Regionali in Emilia Romagna e in Umbria, quindi ogni voto pesa il doppio sulle percentuali. Sono rimasti a casa i tantissimi italiani che, al seggio, non andavano più, solo in parte arruolati da Grillo. Ora, delusi anche dall’ennesima opposizione approdata al Governo, tornano al libero pascolo e spaventa ipotizzare quale forza estrema potrebbe affacciarsi sulla scena politica, e prenderseli.

Non ha vinto il centrosinistra, alle Amministrative: ha solo perso di meno. Restiamo un Paese meloniano: la sua coalizione no, ma la premier resiste nei larghi consensi.

Negli Stati Uniti una compagnia vende una crociera lunga quattro anni, da quarantamila dollari l’anno, che di fatto consente di saltare il mandato di Trump. In Italia no: visti i risultati, di Governi dovremmo schivarne minimo quattro. Fa ottocento euro. Solo bonifici, grazie.

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