I l 4 gennaio 1991 la strage del Pilastro, il quartiere di Bologna dove la famigerata banda della Uno bianca assassinò tre carabinieri senza alcun motivo apparente. Durante il ricordo dell’eccidio, i familiari degli uccisi hanno chiesto di riaprire le indagini per arrivare alla verità. Una presa di posizione che sa di déjà-vu . La strage di Piazza Fontana ha ormai compiuto 52 anni e nessun processo ha detto chi ha collocato la bomba, chi sono stati i mandanti e perché. La strage del treno Italicus del 1974 è senza responsabili, quella di Piazza della Loggia a Brescia (anch’essa del 1974) è ancora senza mandanti e movente. Non solo. Si pensi a Ustica: il 27 giugno 1980 un Dc9 di Itavia precipitò uccidendo 81 persone. Le investigazioni aeronautiche sono le più sofisticate al mondo e, anche se a volte dopo molti anni, la verità viene sempre a galla. Nella storia dell’aviazione civile, in quella occidentale almeno, non vi sono praticamente incidenti rimasti senza una spiegazione. Tranne la strage di Ustica. Ancora non sappiamo cosa sia accaduto. Sospettiamo (sappiamo ma non abbiamo le prove, direbbe Pasolini) ma non abbiamo certezze. Il legale di Stefano Cucchi, il giovane pestato a morte in cella, adesso parla di «depistaggi come a Ustica e nell’uccisione di Borsellino». Nascondere, insabbiare, mistificare. Un vizio italiano nato nel 1969 e mai morto.

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