La platea muta
Caffè Scorretto
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D opo avere letto le previsioni meteo hanno deciso: Ferragosto al freddo. In Alaska. Trump e Putin, scartate altre opzioni fra cui l’Italia, quale luogo del loro incontro hanno scelto la terra dei ghiacci. Le Feriae Augusti non sono vacanze per tutti. In gran parte del mondo, Stati Uniti e Russia compresi, il 15 agosto è un giorno feriale anonimo. Ma per noi europei, che lo festeggiamo quasi ovunque, quello di domani non è un Ferragosto come gli altri. Saremo la platea muta davanti a un teatro che dietro le quinte nasconde drammi e tragedie. Il nostro ruolo è pari al nostro peso internazionale. Che in questo momento è scarso, come la statura di chi ci rappresenta. Possiamo soltanto auspicare che il clima rigido dell’Alaska agevoli il dialogo fra i due capi di Stato: si dice che a mente fredda si ragioni meglio. La scelta di incontrarsi in una terra di frontiera ha un significato simbolico. Questa regione di oltre un milione e 700 mila chilometri quadrati appartiene agli Usa, che l’acquistarono dall’impero russo nel 1867. In alcune province si parla ancora il siberiano. Trump e Putin, ognuno a suo modo, lì si sentono a casa; e perciò, forse, meglio disposti a trovare un accordo. «Capirò in due minuti se Vladimir vuole la pace» ha detto Donald. Tutti lo auspichiamo. Domani, chissà, potrebbe essere un Ferragosto con un’aurora boreale. Scherzi del clima che cambia.