P er Norberto Bobbio i nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti. È anche vero che in Italia si parla di diritti e mai di doveri ignorando che chi non compie il proprio dovere non merita alcun diritto. Ma siamo sicuri che chi si impegna onestamente ottiene il diritto dovuto? No, troppo spesso succede il contrario. La Costituzione chiede che ogni cittadino, contribuisca con le tasse in proporzione alle sue possibilità per realizzare il diritto al lavoro, alla sanità pubblica. allo studio: una favola. Nel Paese dei furbi succede l’assurdo che chi le evade ha più diritti di chi le paga. Non è necessario ricorrere all’Istat per rendersi conto di quanto sia alta la disoccupazione e la precarietà dei giovani laureati. Non è sempre vero che questi non vedono l’ora di lasciare l’Isola, caso mai si fa poco per convincerli a restare. Se chiedete a un cittadino cosa pensa della sanità sarda riceverete la risposta al 99 per cento in fotocopia: una pena, da schifo. La sanità pubblica è a pezzi, solo chi ha soldi può permettersi le visite e le cure. Ai poveracci non resta che il miracolo. E così per lo studio: oltre la scuola dell’obbligo sono i costi a far la selezione. Ad Antonio Gramsci che scriveva: “abbiamo bisogno di tutte le vostre intelligenze”, il Palazzo risponde con Adriano Celentano: “grazie, preferisco di no”.

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