C he cosa penseremmo di uno Stato che se evadi tre tasse te ne abbuona due, e ti fa pagare solo quella più alta più una mora? Sembra una domanda stupida, nessuno Stato è così spregiudicato da mettere in legge l’apologia di evasione fiscale. Eppure è il meccanismo che vediamo in azione nel nuovo codice della strada, approvato mercoledì alla Camera e in rombante attesa di sfrecciare al Senato. Il testo non è tutto da buttar via: è giusta la stangata su chi abbandona animali per strada, merita attenzione l’obbligo di montare l’alcolock, che non fa partire l’auto se il guidatore ha la fiatella alcolica, e la previsione di casco, targa e assicurazione per i monopattini è comprensibile (più della mancata estensione di queste regole alle bici). Ma abbuonare due multe a chi nel giro di un’ora viene beccato oltre i limiti da tre autovelox, questo non merita rispetto né attenzione. Non è solo un’indulgenza intollerabile verso chi corre: è un incoraggiamento a farlo, perché se vengo sorpreso da un controllo so che per un’ora posso continuare a correre, tanto il costo non salirà. C’è tanta gente, anche molto giovane, che avrebbe ottimi argomenti per spiegarlo. Ma è in cimitero, falciata da un bolide o schiacciata nella propria auto da un’altra che dei limiti se ne infischiava. E i morti, si sa, non solo non parlano ma neppure votano.

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