Il 24, 25 e 26 novembre torna a Villasor la “Festa del carciofo”, giunta alla sesta edizione.

Villasor è nota per i suoi prelibati carciofi spinosi, con un capolino conico allungato verde e sfumature di colore violetto. Intenso e quasi floreale il profumo, mentre il gusto è una giusta sintesi tra l’amarognolo e il dolciastro.

Per il 24 sono previste iniziative di educazione alimentare nelle scuole, il 25 e il 26 novembre c’è la vera e propria festa. Tra stand di prodotti tipici e artigianato locale, e degustazioni ovviamente a base di carciofo.

Il cuore della sagra è il centro storico del paese, in particolare piazza Brundu e le ampie case campidanesi di proprietà comunale, Casa Medda e Casa Podda. Ma la festa si svolge anche nelle vie in cui si trovano le tradizionali costruzioni campidanesi in terra cruda, che i privati per l’occasione aprono alle visite nell’ambito della manifestazione parallela chiamata “Portali Aperti”.

La festa del carciofo è uno strumento di promozione turistica che ha l’obiettivo di mettere in risalto tutte le eccellenze del territorio: produzioni agroalimentari, artigianato, usi e costumi legati agli antichi mestieri del mondo agricolo, tradizioni folkloristiche e patrimonio architettonico del paese.

IL PROGRAMMA

Venerdì 24 novembre tocca ai laboratori e alle iniziative di educazione alimentare nelle scuole, alle 18 il convegno e la presentazione della festa.

Sabato 25 novembre: alle 14, il sesto trofeo CarcioBike, una gara ciclistica di mountain bike; alle 15.30 l’apertura degli stand, dei punti ristoro, delle mostre, dei laboratori per bambini e ragazzi e delle case campidanesi. Previste nel pomeriggio anche rievocazioni storiche e spettacoli culinari, alle 16.30 in piazza Brundi c’è la sfilata delle maschere Su Boinarxiu e Su Pastori di Teulada. Si chiude con i concerti: alle 18 “L’energia dei miti del rock” con diversi artisti in piazza Brundu, alle 20 nel giardino di Casa Medda il concerto del trio The Trekkers.

Domenica 26 novembre: alle 10.30 l’apertura di spazi espositivi, mostre, stand, case campidanesi, punti ristoro e degustazione; esibizioni itineranti dei suonatori di launeddas di Villasor. E ancora, rievocazioni storiche, laboratori e quant’altro, con un programma che ricalca quello di sabato 25.

COSA VEDERE A VILLASOR

Paese di 7mila abitanti del Basso Campidano, è uno dei principali centri agricoli del Sud Sardegna: la fertile pianura su cui si adagia, irrorata da Flumini Mannu e altri torrenti, ha favorito l’agricoltura sin dall’epoca romana.

Vi si trovano necropoli romane, resti di un ponte e di un insediamento vicino alla sorgente termale di S’Acqua Cotta. Si può vedere il castello di Villasor, edificato nel 1.415, rara architettura sarda civile e militare. Nel corso dei secoli l’edificio è stato caserma, prigione, scuola e rimessa agricola. Attualmente le sue sale ospitano mostre e convegni.

Nello stesso periodo è stata realizzata la parrocchiale di San Biagio, mentre la chiesa di Santa Vitalia fu costruita a fine XIX secolo. Ci sono ancora la chiesa di Sant’Antioco, mentre la maggiore testimonianza nuragica è Su Sonadori, a S’Acqua Cotta (a 12 km dal paese).

Il centro storico è caratterizzato dalle classiche case campidanesi in terra cruda.

COME ARRIVARE A VILLASOR

Villasor si trova a 25 km da Cagliari.Dalla 131 bisogna uscire al bivio per Ussana e seguire le indicazioni per Monastir.

(Unioneonline/L)

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