Torna da sabato 24 a giovedì 29 agosto a Nuoro la festa del Redentore, l’evento che esalta il folklore sardo e che da 123 anni anima l’estate del capoluogo barbaricino richiamando un gran numero di turisti da tutta l’Isola, ma anche dal resto d’Italia e dall’estero. Tutti attratti da un’occasione quasi unica per ammirare la varietà dei costumi tradizionali dell’Isola, visto che gli altri grandi raduni folkloristici si svolgono a maggio, da Sant’Efisio alla Cavalcata Sarda.

La storia della Festa del Redentore

La festa, molto amata da Grazia Deledda, ricorda la posa della statua del Redentore eseguita dallo scultore calabrese Vincenzo Jerace e la successiva benedizione e consacrazione del monte Ortobene, avvenuta nel 1901.

Tutto è nato nel Giubileo del 1900, quando Papa Laone XIII volle che venissero collocate sopra 19 vette italiane altrettante immagini di Gesù Redentore. La statua, realizzata interamente in bronzo, fu eretta sulla cima del Monte Ortobene il 29 agosto 1901. Fu il popolo sardo, quotandosi, a raccogliere i fondi necessari alla realizzazione del monumento.

La sfilata del Redentore (Archivio)
La sfilata del Redentore (Archivio)
La sfilata del Redentore (Archivio)

Le tradizioni legate alla festa

Il momento più atteso è la grande sfilata dei gruppi folkloristici provenienti da numerosi paesi dell’Isola, con centinaia di figuranti vestiti dei costumi caratteristici anche dei più piccoli centri. La sfilata è aperta dai carabinieri a cavallo e da un tipico carro a buoi e si chiude con i gruppi a cavallo.

Dai primi anni del XXI secolo la sfilata dei costumi è preceduta da quella delle maschere tradizionali del carnevale barbaricino e sardo. Chiude l’evento il festival regionale del folklore, in cui alcuni gruppi che partecipano alla sfilata propongono coreografie accompagnate dai canti a tenore, dalla musica delle launeddas o delle fisarmoniche.

Molto suggestiva e partecipata anche la festa religiosa. Alla sera del 28 agosto prevede una fiaccolata di preghiera lungo le strade della città, al mattino del 29 il pellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale al Monte Ortobene, dove viene celebrata la messa solenne accompagna dai canti dei cori nuoresi in costume. Infine, una processione con il simulacro del Redentore.

La sfilata del Redentore (Archivio)
La sfilata del Redentore (Archivio)
La sfilata del Redentore (Archivio)

Quando si celebra?

Il cuore della festa è il 29 agosto, data in cui nel 1901 fu eretta la statua del Redentore sulla cima del Monte Ortobene. Già la sera prima si tiene invece la fiaccolata per le vie cittadine, e diversi eventi collaterali si svolgono nei giorni precedenti.

Il programma 2024

La festa si svolge in tre giorni: sabato 24, domenica 25 e giovedì 29 agosto.

Il 24 alle 18 c’è la sfilata delle maschere tradizionali. La vestizione avviene in piazza Sardegna e viale Sardegna, il corteo prevede il seguente percorso: piazza Sardegna, via Lamarmora, corso Garibaldi, piazza Mazzini, piazza Vittorio Emanuele. E in piazza Vittorio Emanuele alle 20.30 c’è “Note in festa”.

Domenica 25 alle 10 la sfilata dei costumi tradizionali della Sardegna, con il seguente percorso: viale del Lavoro, via Lamarmora, corso Garibaldi, piazza Mazzini, via Mons. Bua, piazza Santa Maria della Neve.

Alle 12 c’è la sfilata dei cavalieri preceduti da una rappresentanza del corpo a cavallo dei carabinieri. Alle 13 alla Cattedrale Santa Maria della Neve la benedizione solenne impartita dal vescovo Antonio Mura. Alle 19 il festival regionale del folklore allo stadio Frogheri.

Il corteo religioso al Monte Ortobene (Archivio)
Il corteo religioso al Monte Ortobene (Archivio)
Il corteo religioso al Monte Ortobene (Archivio)

Giovedì 29 agosto alle 6 parte il pellegrinaggio religioso dalla cattedrale al Monte Ortobene, ci si ritrova presso la cattedrale di Santa Maria della Neve. Alle 11 la santa messa officiata dal vescovo Antonio Mura accompagnata dai cori nuoresi, quindi la processione religiosa nell’anello del Parco del Monte Ortobene.

(Unioneonline/L)

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