Atzara apre le sue cortes nel weekend del 18 e 19 novembre 2023, in quella che è una delle tappe più attese di Autunno in Barbagia. 

Atzara si trova nella regione storica del Mandrolisai e il suo territorio è costellato di vigne, fa parte delle “Città del Vino” (in primis Bovale, Monica e Cannonau) e si è affermata negli scorsi anni come Borgo dei borghi della Sardegna e tra i primi 20 Borghi più belli d’Italia.

Ampio spazio verrà dato al “vino d’oro” del Mandrolisai, si rinnova il gemellaggio con i vini dell’Etna. Tanto che la manifestazione prende il nome di “Corte Apertas, dal vino alla pittura ad Atzara”. Oltre alle degustazioni e ai prodotti tipici si potranno ammirare le bellezze culturali, archeologiche e naturalistiche in uno dei luoghi dell’Isola dove si può anche ammirare il “foliage”.

Tra le cose che si possono visitare ci sono il Museo Mama, le esposizioni degli artigiani, le aziende vitivinicole, le storiche dimore atzaresi. Previste anche dimostrazioni pittoriche e di preparazione del pane tipico.

IL PROGRAMMA

Sabato 18 novembre

Dalle ore 10:00 : apertura del punto informazioni al Palazzo Civico.

Cortes e Magasinos de Atzara: apertura del percorso di qualità con le esposizioni degli artigiani locali, le degustazioni dei prodotti tipici e del rinomato vino di Atzara

Apertura del Museo MAMA Antonio Ortiz-Echague, dove turisti e visitatori potranno ammirare le opere della mostra permanente, a cura della Società Cooperativa Progetto cultura

Longevitas Mandrolisai – L’autunno della longevità: percorso enologico alla scoperta dei vini della longevità del Mandrolisai, a cura del Centro Commerciale Naturale di Atzara e delle Aziende: Famiglia Demelas, Vitivinicola Fradiles, Cantina Pisu, La dolce vigna, Vitivinicola Manca, Cantina Manca, Vitivinicola Etzo, Vitivinicola Cadeddu, Cantina Mesanìa, Cantina Flore, Azienda vitivinicola Istituto scolastico professionale di Sorgono.

Dalle ore 10 alle 19: esposizione di organetti e fisarmoniche appartenenti alla collezione privata di Totore Chessa, a cura di Totore Chessa e Tonino Muggianu

ore 11: L’albero della vita, installazione di un’opera d’arte in ferro e ceramica realizzata dagli artisti Pina Monne e Mario Casu, a cura del Museo MAMA.

ore 16:30: Laboratorio La Robbia – Tintura naturale con l’indaco: dimostrazione dell’arte tintoria, a cura dell’Azienda Laboratorio La Robbia

ore 18: Piazza Antonio Ortiz-Echagüe – Legado de amor, cerimonia inaugurale dell’opera “Testa di donna olandese” di Antonio Ortiz Echagüe. 

Dalle 16.30 alle 19.30: al Centro storico, il Mandrolisai Wine Listening, percorso sensoriale alla scoperta del vino del Mandrolisai, a cura dell’azienda La dolce vigna (solo su prenotazione al numero di telefono 328 814 8897), in tre turni da un’ora (16.30-17.30, 17.30-18.30 e 18.30-19.30).

Al Centro storico anche Fainas antigas: dimostrazione della preparazione del pane tipico, mostra delle antiche attrezzature per la panificazione e mostra sulla tessitura locale, a cura della Associazione Su coro ‘e Gesusu

In Piazza Antonio Ortiz-Echague, Domos de pedra. Su ‘ighinau antigu e Manos de oro: rivisitazione delle attività tipiche del borgo agro-pastorale e degli artigiani locali e territoriali, con il contributo dei bambini e degli anziani di Atzara, a cura di Antonio Mele e del Centro Commerciale Naturale di Atzara

Sempre nel Centro storico si possono ammirare le antiche e storiche dimore atzaresi. Ecco l’elenco: Sa ‘omo de Tziu Arzolu e Antica dimora del Cavalier Bartolomeo Demurtas, a cura di Grazia Demurtas e della Cooperativa Progetto Cultura; Sa ‘omo de Donn’Anna Maria, dimora storica del 1400, a cura della Cooperativa Progetto Cultura; Sa ‘omo de Tzia Peppa e Tziu Sisinni: la filiera produttiva del dolce tipico Pane ‘e saba, a cura della Associazione Coro meu.

Non mancano ovviamente suoni, canti e balli itineranti della tradizione folkloristica sarda.

Domenica 19 novembre

Dalle ore 09:30: Apertura del punto informazioni al Palazzo Civico

Il resto del programma è lo stesso di sabato. Alle 17.30 spettacolo pirotecnico in Piazza San Giorgio, dalle 18 nella stessa piazza la chiusura della manifestazione con balli e canti della tradizione folkloristica sarda e con lo spettacolo dei Dilliriana.

COSE DA SAPERE SU ATZARA

Il borgo era già famoso nell’800 per la qualità e l’abbondanza della sua produzione vinicola. Le varietà d’uva maggiormente coltivate sono il Bovale sardo (o Muristellu), Monica e diverse tipologie del Cannonau da cui si crea il rinomato vino Mandrolisai.

Ai vigneti si alternano i campi coltivati e gli alberi da frutto circondati da una fitta boscaglia di roverelle e querce. Percorrendo gli affascinanti sentieri disseminati tra le campagne si incontrano maestosi esemplari di castagni, noccioli e noci.

Considerato uno dei borghi più belli d’Italia, il paese conserva il tessuto urbano di epoca catalana, con architetture basse in granito e soffitte coperte da travi di quercia. Dalla via principale si diramano le stradine del centro storico con case d’epoca medievale.

Il paese ha ospitato nei primi del Novecento i pittori costumbristi spagnoli Chicharro Aguera, Ortiz Echagüe e De Quiros, affascinati da abiti e tradizioni popolari. Diventò centro di elaborazione di un linguaggio pittorico autoctono d’ispirazione iberica e meta di soggiorno di importanti artisti sardi: Ballero, Biasi, Ciusa, Delitala, Dessì, Figari, tutti celebrati dal Museo d’arte moderna e contemporanea, intitolato ad Antonio Ortiz Echagüe. 

Atzara ha una gran tradizione nella tessitura, i suoi tappeti sono tra i più rinomati della Sardegna. E rinomata è la sua tradizione dolciaria: da is bucconettes a su gattou a sa pan’e saba.

Altre cose da vedere sono la chiesa di Sant’Antioco Martire, la chiesa di San Giorgio e il Pozzo del Conte.

COME ARRIVARE

Ci sono dei bus diretti che portano a prezzi contenuti ad Atzara. Altrimenti si può arrivare dalla 131 o dalla 128, la prima strada è più lunga ma più scorrevole. Dal Nord Sardegna si arriva percorrendo la 131.

(Unioneonline/L)

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