Sa Cracchera de Tziu Bellu a Tiana, l'ultima gualchiera attiva in Sardegna
Splendidamente restaurata, in un’area immersa nel verde, è un monumento alla tradizione della lavorazione dell’orbacePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra il XVIII e la metà del XX secolo il paesaggio di Tiana accanto ai corsi d’acqua era punteggiato di mulini e gualchiere su cui si basava l’economia del paese. Di tutto ciò oggi resta un’unica testimone, l’ultima gualchiera attiva in Sardegna e una delle pochissime rimaste in Europa.
La gualchiera di Tiana, un macchinario preindustriale
Lungo il corso del rio Torrei sorge un complesso composto da un mulino e due gualchiere – una, quella attiva, è nota come sa Cracchera de Tziu Bellu – che assieme costituiscono il museo di archeologia industriale “Le vie dell'acqua”. La gualchiera è una struttura in pietra, con copertura lignea, al cui interno si osservano i magli in legno di roverella.
Grazie alle gualchiere, fino a metà del XX secolo Tiana fu punto di riferimento per numerosi centri barbaricini, i cui abitanti spesso barattavano il servizio offerto cedendo in cambio carne, formaggio, torrone e vino, potendo così ottenere il tessuto necessario per i loro costumi tipici. I periodi di funzionamento erano prevalentemente autunno e inverno, per due motivi: durante le stagioni fredde la portata del fiume era maggiore, inoltre la tosatura delle pecore avveniva a inizio estate, poi era necessario lavare e tessere la lana grezza.
Tiana ha dato poi i natali nel 1835 a Francesco Zedda Piras, l’imprenditore che fondò nel 1854 l'omonima azienda viticola leader nel mercato sardo per l'attività distillatoria e liquoristica.
La tradizione della lavorazione dell'orbace
Tiana è detto paese dell’orbace perché si specializzò nella tradizione dell'orbace. Come funzionano le gualchiere? I magli vengono azionati grazie a un meccanismo collegato alla ruota idraulica, a sua volta attivata dallo scorrere del torrente attiguo. I magli battono su un paracolpi, sul quale vengono posizionati i tessuti di orbace – costantemente bagnati con acqua calda -, che in questo modo diventano più morbidi, resistenti e impermeabili. Il passaggio conclusivo è la tintura, che tradizionalmente avveniva usando prodotti naturali: zafferano, melograno, noce, castagno e vite.
Sa Cracchera de Tziu Bellu, tra le poche in Europa ad essere ancora attiva
Quella di Tiana è l'ultima gualchiera attiva in Sardegna, splendidamente restaurata, unica tra le molte presenti un tempo nella zona e si trova in un’area immersa nel verde, sulle terrazze sospese intorno al torrente Tino presso la confluenza col Torrei. Cessò l’attività nel 1975, ma torna in funzione durante le visite e in occasione di eventi come la tappa di Autunno in Barbagia. Si può visitare previo appuntamento: è un’occasione per esplorare i dintorni del paese, in gran parte ricoperti di boschi, assaggiare i prodotti tipici, visitare le chiese – in particolare la parrocchiale tardogotica dedicata a Sant’Elena -, e ammirare le eredità archeologiche.
(Unioneonline)