Caleidoscopio di luccicanti formazioni rocciose, la grotta di Ispinigoli è una delle meraviglie sotterranee dell’Isola.

Situata nel Supramonte di Dorgali, aperta al pubblico dal 1974, visitarla significa fare un’emozionante e suggestiva discesa nel sottosuolo (280 gradini), all’interno di una sala di 80 metri di diametro. Al centro troneggia una colonna alta 38 metri,​ la seconda stalagmite più alta del mondo (la prima si trova in Messico e misura 40 metri di altezza).

Dalle enormi concrezioni che spiccano dalle pareti alle piccole e minuscole stalagmiti​, fino alle formazioni ondulate, la grotta è un gioco di colori e chiaroscuri, sempre più intenso man mano che si scende lungo la scala in profondità.

All’interno sono stati rinvenuti reperti nuragici, punici e romani, testimoni di un lungo uso come luogo di sepoltura e di culto. Il ritrovamento di piccoli resti umani, anelli, monili e simboli solari fa pensare a un pozzo sacrificale fenicio: forse qui si compivano sacrifici umani. Durante le guerre mondiali, Ispinigoli fu luogo di rifugio e, fino a metà XX secolo, era usata dai pastori come riparo per il gregge. 

È possibile prenotare visite speleologiche, che coprono una distanza di 8 km, tramite uno dei vari operatori di Dorgali o Cala Gonone

Nella seconda cavità, denominata “a​bisso delle Vergini”, possono proseguire solo gli speleologi esperti.
(Unioneonline/D)

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