La ricerca di possibili forme di vita intelligenti nel nostro Universo è un tema che da sempre affascina l'opinione pubblica ed è da tempo al centro delle ricerche degli astronomi.

Le osservazioni astronomiche portate avanti negli ultimi vent'anni, hanno permesso di scoprire migliaia di pianeti in orbita attorno ad altre stelle. Molti pianeti extrasolari sono giganti gassosi e solo una minoranza sono pianeti rocciosi, fra questi poche decine si trovano alla giusta distanza dalla loro stella, per non essere né troppo caldi, né troppo freddi.

Fra questa manciata di pianeti è possibile cha alcuni ospitino forme di vita intelligenti? Considerato che non possiamo osservare in maniera diretta questi mondi, e che non si sono mai registrati segnali radio di origine intelligente, per studiare questa possibilità si devono usare tecniche indirette. La NASA ha pubblicato in questi giorni una nuova ricerca che suggerisce di studiare la composizione dell'atmosfera di questi mondi, andando alla ricerca dell'eventuale inquinamento prodotto da una civiltà extraterrestre.

Una possibile indicazione di vita, o firma biologica, potrebbe essere una combinazione di gas come ossigeno e metano nell'atmosfera. Allo stesso modo, un segno di tecnologia su un esopianeta, chiamato anche tecnosignatura, potrebbe essere quello che sulla Terra è considerato inquinamento come il biossido d'azoto, un gas che viene rilasciato come sottoprodotto di molti processi industriali. In queste ricerche si dovrà porre molta attenzione a non confondere il biossido d'azoto naturale, con quello di origine artificiale, ma secondo il team di scienziati della NASA, osservando con i telescopi più grandi si potrebbe riuscire ad effettuare questa distinzione.

Ma usare questa tecnica per trovare una civiltà intelligente non sarà semplice, infatti si dovranno effettuare lunghe osservazioni, almeno 400 ore, per riuscire ad individuare questa tecnosignatura in pianeti non più distanti di 30 anni luce dalla Terra.
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