Riflettori puntati, questa settimana, su Gigi Riva.

Il campione simbolo della storia del Cagliari è il protagonista del nuovo, suggestivo racconto tv del giornalista-narratore Federico Buffa, in onda su Sky Sport proprio in questi giorni.

E, proprio alla presentazione del docufilm, il numero uno della dirigenza rossoblù Tommaso Giulini ha annunciato che dal 18 dicembre "Rombo di tuono" diventerà presidente onorario del club sardo.

Un Natale da incorniciare, insomma, sia per la leggenda rossoblù che per tutti i tifosi.

L'occasione per rispolverare vecchi aneddoti sulla sua vita e la sua carriera.

Eccone dieci, che forse in molti non ricordano.

1) Per il suo precoce talento Riva, da ragazzino, in quel di Leggiuno (Varese), era corteggiatissimo da tutte le squadre locali. E arrivava a giocare anche tre partite a sera con tre squadre diverse. In cambio riceveva qualche soldo o, molto più spesso, doni in natura, come latte o burro.

2) Il giovane Gigi sentì parlare per la prima volta della Sardegna mentre era in volo con la Nazionale juniores verso la Spagna. Era sera e vide dal finestrino una terra con poche luci. “Che cos’è?”, chiese. “La Sardegna”, gli risposero. Pochi mesi dopo sarebbe approdato a Cagliari, per non lasciarla più.

3) Quando venne ingaggiato dal Legnano, Gigi Riva, allora adolescente, si divideva tra il campo e il lavoro nella fabbrica del patron della squadra lombarda, Luciano Caccia.

4) Il passaggio di Riva dal Legnano al Cagliari avvenne durante una partita della Nazionale juniores contro la Spagna al Flaminio di Roma. Nell’intervallo i dirigenti del club sardo fecero la loro offerta: 37 milioni di lire. Il Legnano accettò e fu firmato l’accordo. Al termine della partita (con Riva che aveva, tra l'altro, segnato il gol vittoria per gli azzurri), i rappresentanti di alcuni club di Serie A, tra cui la Lazio, provarono a presentare la loro offerta. Restando di stucco nel sapere che il Cagliari li aveva preceduti.

5) All’arrivo a Cagliari la mitica maglia numero 11 era già occupata, da Antonio Congiu. Ma a Riva bastò un anno, quello della prima storica promozione dalla B alla serie A, per riuscire a strappare al compagno maglia, numero e posto da titolare.

6) Nel 1966 arrivò al Cagliari anche Roberto Boninsegna. Nonostante lui e Riva si contendessero spesso la maglia da titolare e nonostante un’accesa rivalità, i due divennero molto amici, oltre che compagni di stanza.

7) Riva venne sempre corteggiato dalle grandi squadre di serie A. Ma la più accanita era la Juventus. Pare che Giampiero Boniperti tornasse periodicamente alla carica per cercare di convincere Gigi a trasferirsi a Torino. Sempre invano.

8) Dopo le prime partite al Cagliari e con la Nazionale maggiore, Gianni Brera stroncò le prestazioni di Riva. "Quanta pena, povero ragazzo", ebbe a scrivere. Qualche anno dopo, però, si ricredette. Fece mea culpa e divenne uno dei suoi più grandi estimatori, coniando lui stesso il soprannome di "Rombo di tuono".

9) Fabio Capello ha rivelato che, quando la Nazionale era in ritiro a Coverciano, alla fine degli allenamenti lui, Sandro Mazzola e gli altri restavano a guardare Riva che provava a calciare a rete. Ammirati. “Cross, tiro al volo, gol. Cross, tiro al volo, gol. Con una facilità incredibile. Sembrava che la porta per lui fosse larga non 7, ma 10 metri. Una cosa unica”.

10) Marco Tardelli ricorda di aver cominciato a usare il piede sinistro dopo aver visto Riva realizzare un gol col suo mancino infallibile in un match di Coppa Italia tra Cagliari e Pisa.

(Unioneonline/l.f.)
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