"Per fermare Lukaku ci vogliono dieci banane".

È la frase pronunciata in diretta da Luciano Passirani, per un ventennio dirigente sportivo ed ex direttore generale della Torres, nel corso di una trasmissione su Telelombardia, l'emittente locale diretta da Fabio Ravezzani.

L'obiettivo era esaltare le qualità calcistiche di Lukaku, definendolo "uno degli acquisti migliori che potesse fare l'Inter" e specificando di non vedere "in Italia un giocatore come lui in nessuna altra squadra". Poi all'improvviso, la frase razzista: "Questo nell'uno contro uno ti uccide: se gli vai contro cadi per terra, o hai dieci banane per mangiare che gliele dai, altrimenti…".

Immediata la reazione del direttore della testata Fabio Ravezzani: "Noi il razzismo lo abbiamo sempre combattuto e sempre lo faremo, non possiamo tollerare che, anche senza rendersene conto, una persona si possa lasciare andare a un commento che assume una valenza razzista. L'unica cosa che possiamo fare, pur con molto dispiacere, è non invitare più questa persona, anche se per la prima volta in vita sua utilizzava un'espressione di questo genere".

"La mia battuta è stata infelice - le scuse di Passirani - ne traggo le conseguenze negative. Oggi ho passato una delle giornate più brutte della mia vita. Non sono razzista, vorrei chiedere scusa di persona a Lukaku, vorrei poterlo incontrare. Stanotte non ho dormito, oggi non sono riuscito a mangiare, una mancanza così di tatto e di educazione non appartiene al mio modo di essere".

"Ho 80 anni - aggiunge - sono stato 40 anni nel mondo del calcio, non ho mai ricevuto una squalifica per qualche comportamento nei ruoli che ho ricoperto, ma accetto la decisione assunta nei miei confronti".

"Nella mia famiglia sono presenti persone di colore, vorrei non passare per razzista: non lo sono per nessun modo, non sono fatto così. La mia compagna che vive da 17 anni con me è di colore, ho due nipotine gemelle di colore, figlie di mio figlio. Non sono razzista e ritengo di essere una persona educata sotto ogni aspetto. Nella mia carriera ho incontrato tantissimi giocatori di colore e non ho mai avuto problemi".

(Unioneonline/D)
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