Radja Nainggolan si carica il Cagliari sulle spalle. La sconfitta di domenica, all'esordio in campionato, contro il Brescia, è una ferita profonda per un guerriero come il Ninja.

"Sarà 'il riferimento' nello spogliatoio", aveva sentenziato il presidente Giulini, nel giorno della presentazione. "Dovrà prendere la bandiera e guidare l'assalto", aveva replica il ds Carli nell'intervista al nostro giornale.

E Nainggolan non si tira indietro. Dopo il ko ci ha messo la faccia. "Dobbiamo reagire da uomini veri". Cagliari-Inter non è e non può essere una gara come le altre. E nelle interviste del dopo-gara, tra giornali, Videolina, Rai e Sky, il Ninja non si è tirato indietro, lanciando il suo grido di battaglia.

PAZZA INTER - Pensava fosse amore, invece era un calesse. Ma l'Inter per Nainggolan è una ferita ancora troppo fresca. "Non sempre le cose vanno come vorremmo. È stata un'annata tra alti e bassi, anche se io sono contento di quello che ho fatto. Ma non ci penso troppo, lavoriamo di più". E ancora: "A ogni giocatore piacerebbe fare la Champions, quest'anno non la giocherò, ma sono contento della scelta fatta perché nella vita, purtroppo, ci sono cose più importanti. Ha prevalso l'aspetto umano, a volte bisogna farlo".

LE SCELTE - Un gol contro l'Empoli che ha consegnato all'Inter, all'ultima giornata, il passaporto per la Champions. Anche per questo la decisione della società e di Conte ha spiazzato Nainggolan: "L'Inter è una squadra importante, hanno fatto una grande campagna acquisti. Per noi sarà una partita complicata, ma proveremo a batterli. Nessun problema con Conte. Ho iniziato l'anno con grandi motivazioni, sono partito con la squadra in Cina, anche se sapevo che non avrei giocato le amichevoli. Mi avevano comunicato questa decisione prima della partenza da Milano, quando mi hanno detto che ero fuori dal progetto. Sono stati chiari. Ho fatto il professionista, ho fatto quello che mi chiedevano di fare. Ma non potevo stare lì rimanendo in disparte. Mi hanno aiutato a trovare una sistemazione ed è stata una scelta importante".

RADJA E MAURITO - Nainggolan ha lasciato Milano per rinascere nella "sua" Cagliari. Mauro Icardi, l'altro "reietto" della Beneamata, ha scelto, invece, la resistenza passiva, dicendo no a tutte le proposte: "Ognuno fa la sua carriera. Io sono partito in Cina sapendo di non giocare le amichevoli. Speravo di poter cambiare qualcosa. Poi, però, arriva il momento in cui devi prendere delle decisioni e la differenza tra noi è stata quella. Mauro ha fatto più di cento gol in Serie A, ha dimostrato di essere un giocatore importante. Poi, se dovesse fare un'altra scelta, gli auguro il meglio".

EMOZIONI - Dall'Inter a casa. Perché Cagliari è il porto dell'anima per il Ninja. Una scelta di cuore, legata a motivi familiari, con la salute della moglie Claudia che da qui, col sostegno di amici e familiari, vuole lanciare la sfida alla sua malattia. E Claudia, domenica sera, era in tribuna insieme alle piccole Aysha e Mailey. Uno sguardo alle sue piccole grandi guerriere dal campo e poi Radja ha buttato come sempre il cuore oltre l'ostacolo: "Ero emozionato. Per me il calcio è una distrazione perfetta, mi aiuta a distrarmi dalle preoccupazioni personali che mi assillano durante la giornata. Sono più sereno quando mi alleno e gioco. E ora dovevo mettere l'aspetto umano davanti a tutto".

FORZA CAGLIARI - Il Cagliari lo ha chiamato e Nainggolan non poteva non rispondere. E dopo la sconfitta la rabbia era tanta. "Sto cercando di dare una mano a tutti. Non è facile, c'è tanto entusiasmo ed è giusto che sia così. Perché il presidente ha fatto degli sforzi economici importanti e noi dobbiamo saper fare meglio dello scorso anno, con un piazzamento migliore. Ci vuole un po' di tempo per conoscerci. Penso a Nandez, che è forte, ma è appena arrivato e giocare in Italia non è facile. E io cercherò di aiutarlo a crescere. Ma sono convinto che potremo migliorare tanto. E poi la prima partita è sempre particolare, c'è troppa differenza di condizione".

Anche Nainggolan cerca la sua posizione migliore: "Regista? Mi trovo a mio agio, l'ho fatto tempo fa in nazionale (e anche nel Cagliari, agli inizi, quando sostituiva Conti). L'abbiamo concordato con l'allenatore e cerco di divertirmi e dare una mano. Per me l'importante è giocare. Ora, però, dimentichiamo la partita con il Brescia. Per fortuna giochiamo di nuovo in casa. Serve una reazione da uomini veri. Sarà una partita difficile, ma il Cagliari, anche negli anni passati, ha dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque". Anche l'Inter. E per batterla, in Ninja, come sempre, darà l'anima.

Alberto Masu

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