La finale di ritorno di Copa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors, rinviata in seguito all'agguato dei tifosi del River al pullman del Boca, sarà giocata l'8 o il 9 dicembre in una località ancora da stabilire ma sicuramente fuori dall'Argentina.

Lo ha stabilito la Confederacion sudamericana de Futbol (Conmebol), che ieri sera ha anche aperto un procedimento disciplinare nei confronti del River Plate, ufficialmente indagato per appurare eventuali responsabilità negli incidenti che hanno portato alla sospensione della partita.

Un atto formale e dovuto, ha spiegato la stessa Conmebol, dopo il reclamo del Boca Juniors.

Il procedimento può portare a una multa o ad una squalifica per le competizioni future, e difficilmente - come chiede il Boca, che vuole la vittoria a tavolino - andrà ad incidere sul Superclasico rinviato due volte nello scorso weekend.

Per questo i vertici federali hanno stabilito la data in cui giocare la partita. Poi, in caso di sconfitta a tavolino del River, saremmo di fronte all'ennesimo colpo di scena nel Superclasico del calcio argentino tanto atteso in tutto il mondo e mai giocato.

Mai giocato perché il pullman che portava i giocatori del Boca allo stadio è stato preso d'assalto dagli ultras del River. Un'autentica imboscata, e lanci di pietre che hanno infranto i vetri del bus ferendo diversi giocatori e l'autista. Chi ha avuto la peggio è stato il capitano del Boca Pablo Perez, che ha subito una lesione alla cornea colpita da frammenti di vetro: "Non giocherò in un campo dove rischio di morire", ha dichiarato il centrocampista.

La partita rinviata è la finale di ritorno della Copa Libertadores (la Champions League sudamericana, per intenderci). All'andata, in casa Boca, è finita 2-2.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata