La Città Metropolitana di Cagliari aprirà le porte degli impianti scolastici alle associazioni sportive. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti quei sodalizi che per mesi avevano temuto di ritrovarsi senza un campo o una palestra e che, già domani, dovrebbero avere il nullaosta da parte dei dirigenti scolastici, i quali, a loro volta, lunedì avevano ricevuto dalla Città Metropolitana la richiesta di nullaosta propedeutico all'avvio delle concessioni.

Le strutture saranno concesse in orario extrascolastico e nell'osservanza dei protocolli anti-Covid-19 previsti da ogni singola federazione sportiva concessionaria, del cui rispetto risponderanno i rappresentati legali delle società.

Così è stato deciso nell'incontro tra il sindaco metropolitano Paolo Truzzu, il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale Francesco Feliziani, il consigliere delegato alla Pubblica Istruzione della Città Metropolitana Alessandro Balletto, gli assessori allo Sport e alla Pubblica Istruzione del Comune di Cagliari Paolo Spano e Rita Dedola e i rappresentanti di Coni e Cip. "Tornare a un sistema di normalità è non solo possibile ma necessario, purché ognuno faccia la propria parte rispettando le regole e i protocolli a garanzia della sicurezza di tutti", ha sottolineato il direttore Feliziani.

La concessione delle palestre scolastiche è una decisione a lungo attesa dalle diverse federazioni.

"Una bella notizia per gli 80.000 sportivi del territorio che utilizzano le palestre, dal basket alla pallavolo passando per la danza. Speriamo che presto avvenga lo stesso in tutta la Sardegna, che questa scelta faccia da apripista anche negli altri centri, da Alghero a Oristano, da Nuoro a Olbia", ha commentato il presidente del basket sardo, Bruno Perra. "È un primo passo, speriamo poi ci siano anche il secondo e il terzo. Per noi le palestre sono un bene di prima necessità come il pane, non possiamo stare senza, ricordiamoci che spesso sono campi gara ufficiali. Le responsabilità alle società? Ci sono sempre delle responsabilità, ma ci sono dei protocolli da seguire che ci indicano la strada, dovremo avere la massima attenzione e la massima cura. Si deve andare avanti, i nostri ragazzi non possono essere privati dello sport".
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