Un outing fatto con estrema naturalezza, alla prima domanda dell'intervista al Corriere della Sera.

Quando Candida Morvillo le ha chiesto cosa abbia fatto subito dopo l'argento mondiale in Giappone, al termine di quella finale persa al tie break dalla Serbia, Paola Egonu ha risposto così: "Sono tornata in albergo e ho chiamato la mia fidanzata. Piangevo e lei mi ha consolata, mi ha detto che le sconfitte fanno male, ma sono lezioni che vanno imparate. E che ci avrei sofferto, ma poi sarei stata meglio".

Mentre l'Italia festeggiava le ragazze del volley, protagoniste di uno strepitoso argento mondiale, la trascinatrice delle azzurre piangeva. "Stavo male. Potevamo fare meglio", ha detto la 19enne campionessa figlia di genitori nigeriani.

È stupita da chi si stupisce della multietnicità della Nazionale, Egonu, che ha lasciato casa a 13 anni per amore del volley: "Siamo italiane. Per me avere origini diverse è normale. Nella mia vita ho vissuto episodi di razzismo: è normale anche questo, ma non dovrebbe esserlo".

Le hanno chiamate le ragazze terribili, ma Paola non si sente così: "Forse lo sono all'impatto, che può sembrare scontroso. Dopo, quando riesco ad aprirmi, non sono così terribile".

(Unioneonline/L)
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