Cadere e poi rialzarsi. Sempre.

È la prima cosa che gli judoka imparano, fin da piccoli, sul tatami.

A Sandra Trogu, 54 anni, cagliaritana, neo campionessa mondiale master, è successo nella vita.

"Questa medaglia è una rivincita sulle malattie, sugli acciacchi, sulle tante vicissitudini che mi sono capitate rendendomi la vita difficile", ha raccontato a pochi giorni dalla medaglia conquistata sul tatami del PalAltogusto di Olbia.

Il judo era la sua passione fin da bambina, tanto da farla arrivare a una medaglia d'argento ai campionati italiani a 15 anni. Un sogno ad occhi aperti per una ragazzina di quell'età.

Poi, la vita da adulta. E un conto duro da pagare. Un tumore a 33 anni, la mastectomia a entrambi i seni, la paura di morire. E quando tutto sembrava superato, un altro problema all'orecchio. L'equilibrio che va in tilt, lo judo - che è equilibrio - è un ricordo lontano.

Sandra si ritrova da sola, con tre figli a carico e senza lavoro. Ma da brava judoka si rialza.

"Tre anni fa ho rincontrato un vecchio amico che mi ha proposto di tornare in palestra, alla Karalis. E la mia vita è cambiata. Ho visto la luce in fondo al tunnel. Eravamo alla vigilia dei campionati nazionali a Follonica. Ci sono andata entusiasta, convinta di cavarmela di rendita con il mio vecchio judo, invece ho preso solo colpi! Le mie avversarie erano tutte come me, motivate come me e tutte di buon livello tecnico".

Poi arriva l'oro a squadre agli europei di Zagabria con la nazionale e le nuove sfide che possono iniziare a cinquant'anni con una medaglia d'oro iridata al collo.

"Penso che una bambina non avrebbe pianto quanto me. Anche ieri, in palestra, circondata dai bambini, con la medaglia al collo, coccolata da tutti, non ho saputo resistere all'emozione. Sono fatta così. A casa mia c'è una cornacchia che ho salvato, tempo fa, dalle fauci di un cane. Evidentemente non se ne vuole andare...".

Sandra è tornata sul tatami, a cadere e rialzarsi. Perchè sul tatami va così, ma anche nella vita.

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