Sinner scrive la storia: batte Alcaraz in quattro set ed è il re di Wimbledon
Vendicato il ko di Parigi, lo spagnolo sconfitto per 4-6, 6-4, 6-4, 6-4. Per la prima volta un italiano si impone nel torneo più prestigioso al mondo(Ansa)
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Jannik Sinner batte Carlos Alcaraz e trionfa nella finale di Wimbledon. Nella sfida tra i due migliori tennisti del mondo, replica della finale del Roland Garros vinta dallo spagnolo, il numero 1 “vendica” quella bruciante sconfitta e si impone in rimonta con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4, 6-4 in tre ore e sei minuti di gioco.
Si tratta del primo Wimbledon vinto da un italiano nella storia, del quarto titolo Slam per il campione altoatesino, che interrompe la serie di vittorie (20, con due titoli nel 2023 e 2024) del fuoriclasse di Murcia sui campi dell’All England Club. Si tratta della prima sconfitta inflitta ad Alcaraz in una finale Slam, fino ad oggi ne aveva vinte cinque su cinque. Questo è inoltre il settimo Slam di fila vinto da uno dei due dominatori del circuito: Sinner Aus Open 2024 e 2025, Us Open 2024 e Wimbledon 2025, Alcaraz, Roland Garros 2024 e 2025 e Wimbledon 2024.
Partita certamente meno epica ed emozionante rispetto a quella di Parigi, soprattutto a causa dello spagnolo. Sinner paga un primo set contratto, con poche prime di servizio e un dritto ancora non ben centrato, poi sale di livello e Alcaraz non riesce ad adeguarsi, finendo per essere sovrastato dalla potenza dei colpi dell’altoatesino, che riesce quasi sempre a prendere il controllo degli scambi, soprattutto dal terzo set in poi. Tant'è che, grazie alla pressione da fondo, Jannik va molte più volte a rete rispetto allo spagnolo (40 con 30 punti vinti contro 23, 17 punti vinti).
LA PARTITA
Si torna in campo a poco più di un mese dall’8 giugno, giorno dell’epica finale del Roland Garros vinta da Alcaraz al tiebreak del quinto dopo 5 ore e mezzo di spettacolo e tre matchpoint annullati all’altoatesino. Il piano di Sinner è chiaro, ed è il solito: aggredire con la potenza e la profondità dei suoi colpi da fondo per non permettere ad Alcaraz di far male con il suo dritto anomalo e le sue variazioni letali. Fondamentale mettere tante prime in campo su una superficie, l’erba, dove il servizio conta molto.
Il primo break lo piazza Sinner al quinto game, proprio quando Alcaraz dal 40-15 non mette più prime in campo e Jannik lo può aggredire sin dalla risposta. Ma lo spagnolo risponde all’ottavo gioco, e grazie a due punti fenomenali e due errori di Sinner si riporta in parità. L’altoatesino inizia a sbagliare troppo, poche prime e tanti errori, soprattutto di dritto: così Alcaraz si porta a setpoint grazie a un sanguinoso doppio fallo di Jannik e con una difesa da fenomeno porta a casa il primo parziale, 6-4. Errori dell’azzurro e il solito momento Alcaraz, da 4-2 per l’azzurro a 6-4 per lo spagnolo.
Ma il primo set perso non scalfisce Sinner, e nel secondo è lui a portarsi subito avanti di un break approfittando di un passaggio a vuoto dello spagnolo. L’altoatesino sente la partita: si rivolge più volte, nervoso, al suo angolo e accompagna il lungo game che gli vale il 3-1 con un urlo liberatorio a cui non ci ha abituati. Un momento di svolta, perché da qui inizia una partita praticamente perfetta di Sinner, che riesce a mantenere il vantaggio e chiude il secondo parziale con un decimo game meraviglioso. Alcaraz, come sempre quando è alle corde, alza al massimo il livello di concentrazione e lo mette alle corde, ma nulla può contro i colpi fenomenali dell’azzurro: un recupero con passante di rovescio, un dritto lungolinea fulminante in corsa e un altro incrociato al termine di un lungo scambio ad altissimo ritmo, 6-4 per Jannik.
In apertura di terzo set Alcaraz deve subito affrontare due palle break, ma le annulla. E si va on serve, senza ulteriori occasioni, fino al 4 pari, con Sinner che piazza due ace di fila (uno di seconda) in una situazione delicatissima sul 3-4 30-30. Un’altra sliding door della partita, perché poi al nono game è super Jannik in risposta, il numero 1 al mondo si va a prendere di prepotenza il break e poi chiude nel gioco successivo, ancora 6-4. La percentuale di prime di servizio di Sinner è salita vertiginosamente, dal 55% del primo set al 67% del secondo e al 68 del terzo, così come è aumentata a dismisura la qualità del suo dritto, troppo spesso falloso nel primo parziale. Alcaraz si gira verso la panchina ed esclama: «Come è possibile che sia così più forte di me da fondo campo?». Un momento di frustrazione che aveva avuto anche durante la finale di Parigi, prima dell’epica rimonta.
Ma questa volta non c’è rimonta, l’azzurro la chiude al quarto set, aperto da Alcaraz con un bel game tenuto al servizio che conclude facendosi sentire con un urlo. Jannik tiene il suo facilmente e sull’1-1 30-30 fulmina lo spagnolo con due rovesci lungolinea, si prende il break (anche questa volta di prepotenza) e inizia a condurre anche in questo parziale. Poi tiene a 0 il suo servizio portandosi sul 3-1. Subito dopo Alcaraz, che sembra quasi in balia dell’avversario, riesce a salvarsi e resta attaccato. Momento delicatissimo sul 4-3, quando Jannik perde la prima e deve fronteggiare due palle del controbreak, le prime da inizio secondo set: ne esce benissimo, con una seconda vincente e uno scambio ad altissima velocità in cui il primo a sbagliare è Alcaraz. Sul 5-4 al quarto l’azzurro va a servire per il match e questa volta non trema: si vede dal primo quindici, vinto da Sinner al termine di un lungo scambio fatto di colpi fortissimi. Poi il marchio di fabbrica, il rovescio lungolinea, vale il 30-0. Quindi si va a prendere il 40-0 a rete e, sul 40-15, chiude con un servizio vincente che gli vale il titolo. Il numero 1 al mondo può baciare l’erba londinese, abbracciare i genitori e il team, accarezzare la mamma che tanto ha sofferto in tribuna e tanto aveva sofferto a Parigi, e ricevere il trofeo dalla principessa Kate. Le lacrime, questa volta, sono liberatorie.