Woody Allen, uno dei registi più amati, sta valutando di lasciare il mondo del cinema.

Colpa del coronavirus e del dilagare delle piattaforme streaming, ha detto nel corso di un'intervista al "Financial Times"

"Ho 84 anni, presto sarò morto. Anche se scrivessi la migliore sceneggiatura del mondo, potrebbe non esserci nessuno a produrla, perciò che incentivo avrei a continuare? Ero solito finire un copione, farlo ricopiare al computer, consegnarlo al mio produttore che avrebbe iniziato a cercare i finanziamenti, formare il cast e quindi girare. L'ho fatto per anni nello stesso modo: un processo molto semplice. Ma in questo momento non funziona più", dice il regista newyorkese.

Preoccupazione anche per la crisi del grande schermo: "Le persone ormai pensano: 'Stare a casa non è poi così male, ceno e poi mi guardo un film sullo schermo del televisore'. Ma io non voglio fare film per i piccoli schermi, perciò potrei smettere del tutto di girarli".

La quarantena non ha affatto ispirato la sua creatività: "Non faccio niente per tutto il giorno, aspettando che questo coronavirus passi. Il massimo che posso fare è stare nella mia stanza a studiare un vaccino ma non illudetevi che riesca a trovarlo", ironizza.

Intanto è pronto già un suo nuovo film, il 49esimo della sua carriera: "Rifkin's Festival", interpretato da Christoph Waltz e Louis Garrel, la cui premiere inizialmente ipotizzata per Cannes slitterà al prossimo autunno al Festival di San Sebastián, dove è ambientato.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata