In questo periodo sospendiamo l'oroscopo. Dal 28 stiamo cercando di sostituirlo con un piccolo diario semi-serio di una giornata tipo in casa, ai tempi del coronavirus, per continuare a trovarci col consueto appuntamento del mattino.

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Pigiama e tuta. Poi ancora pigiama.

Per tanti italiani è il "dress code" di queste settimane in cui, osservando le norme per evitare il diffondersi del contagio da coronavirus, stiamo rigorosamente a casa.

Per quelli che continuano a lavorare, magari in smart working, stare al computer in tenuta comoda è ormai la norma e quindi si passa, appunto, dal pigiama alla tuta per poi ritornare al pigiama.

Quanto è produttivo tutto questo? Per molti psicologi non lo è affatto. Va bene la comodità, va bene anche non curarsi come quando si deve uscire per andare in ufficio, ma abbandonarsi alle cattive abitudini no.

I discorsi che si fanno sui social sono totalmente diversi tra uomini e donne. Per i primi la questione si risolve agevolmente: in caso di videochiamate magari di gruppo per una riunione tra colleghi, è sufficiente salvare le apparenze. Quindi: per la parte superiore del corpo camicia e maglioncino (opzionale) - giusto quello che gli altri, dall'altra parte, possono vedere - e per la parte inferiore tuta/pigiama e ciabatte.

Barba fatta o no? Questione di gusti e abitudini, pare. A molti pesa ripetere quotidianamente il rito della rasatura, a molti no.

La nota dolente sembrano invece essere le donne. Dolente perché le situazioni di disagio non sono poche. Parrucchieri chiusi e ricrescita con capello bianco in vista sono le preoccupazioni più sentite. Chi ha un po' di manualità ha optato per la "tinta fai da te", con risultati più o meno soddisfacenti. Perché c'è chi si è ritrovata con una capigliatura di un colore improbabile e chi invece "ha azzeccato" la tonalità. E c'è quella che non si è fatta trovare impreparata e in casa aveva qualche confezione, anche vecchia, e quella che si è precipitata al supermercato o in farmacia (o è riuscita a ordinare qualcosa online) per acquistare gli appositi kit.

E poi, nel novero delle donne in difficoltà, ci sono le amanti dello smalto semipermanente che in giorni, settimane, di mancate cure si è sbeccato o mostra la parte di unghia "nuda" ormai molto visibile. Poco male per questo secondo aspetto, "tanto chi mi vede?". E via di solvente e lima per togliere i residui.

Per invogliare le donne a reagire in positivo, sui social è cominciato il movimento #NoCessaDay. Un invito, magari non troppo elegante, a non lasciarsi andare alla sciatteria. Curarsi, truccarsi, vestirsi con qualcosa che non sia la maglia slabbrata o bucata, approfittare di queste settimane per prendersi cura di sé, questo è l'imperativo che molte influencer stanno lanciando.

Una maschera viso, un make up diverso dal solito possono regalare benefici effetti non solo al fisico ma anche allo spirito. Perché nella quotidianità, quando ancora non sapevamo neanche cosa fosse il coronavirus, non c'era mai tempo per occuparci di noi stessi. Ora, invece, ci siamo fermati. Giorni e giorni in cui guardiamo con occhi nuovi la realtà. Può essere una buona occasione per ri-amarci e ri-amare anche chi ci sta intorno.

(Unioneonline)
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