Cantante, conduttrice televisiva, attrice, scrittrice, politica. Poche donne, nel mondo dello spettacolo italiano, hanno dimostrato di essere vulcaniche e poliedriche come Iva Zanicchi.

Lo scorso 18 gennaio l’Aquila di Ligonchio (questo il soprannome, dal suo paese d’origine, in provincia di Reggio Emilia) ha spento 80 candeline sulla torta.

Tempo di bilanci, certo, ma anche di progetti. Già, perché il 2020, per Iva, sarà un anno davvero speciale, non solo per il compleanno tondo. All’orizzonte, infatti, ci sono tanti progetti, novità e impegni. Da affrontare con un entusiasmo e una grinta davvero fuori dal comune.

Come racconta lei stessa a L’UnioneSarda.it.

Il suo compleanno è stato un piccolo-grande evento. Trasmissioni in tv, servizi al tg, auguri eccellenti. E anche un regalo inaspettato. Come ha vissuto questi giorni?

“Guardi, fosse stato per me non l’avrei festeggiato, come ho sempre fatto. Invece tutti insistevano e mi dicevano, 'dai, compi 80 anni, non puoi non organizzare nulla’. E io rispondevo: ‘Sì, ho capito. Ma li compio io, mica voi!’. Invece…”.

Invece?

“Invece alla fine mi hanno convinto ed è stato bellissimo. Abbiamo organizzato una festa nella mia casa e sono venuti in tantissimi. Mi ha fatto un gran piacere”.

C’erano anche molti colleghi del mondo dello spettacolo…

“Sì. Barbara D’Urso, Michelle Hunziker, Bianca Atzei. E poi il mio grande amico Cristiano Malgioglio…”.

E proprio Malgioglio le ha fatto un regalo speciale…

“Esatto. Una nuova canzone, scritta da lui, dal titolo Sangue Nero. Una sorpresa stupenda”.

Su Instagram ha annunciato che le sorprese non finiscono qui…

“Sì. Visto che ho compiuto… 18 anni… sono piena di entusiasmo e voglia di fare. A cominciare da un programma tv tutto mio, dove condurrò e canterò…”.

Quando e dove?

“In primavera, su Canale 5. Non vedo l’ora”.

Berlusconi le ha fatto gli auguri?

“Ormai l’unico Berlusconi della mia vita è Piersilvio. E lui sì me li ha fatti, assieme a sua moglie Silvia (Toffanin, ndr). Sono una coppia speciale e mi hanno fatto anche un bellissimo regalo”.

E Silvio?

“Diciamo che ormai, tra una cosa è l’altra, è sempre troppo impegnato”.

Parliamo di politica. Lei è stata eurodeputata di Forza Italia. Capitolo chiuso?

“Assolutamente sì. Sono stati anni molto impegnativi, ho girato l’Europa e il mondo e ho imparato molte cose. È stata un’esperienza estremamente formativa dal punto di vista umano, ma ho capito che è un mondo che non fa per me".

Si spieghi.

“Le faccio un esempio: nel mondo della musica sono riuscita a farmi strada grazie alla mia voce. Se hai la voce giusta puoi emergere e andare avanti. In politica non basta avere una buona ‘voce’. Servono altre attitudini, altri compromessi. Devi sottostare a ciò che ti dicono ed essere anche pronta a non essere te stessa. Io sono fatta diversamente. Per questo ho detto basta”.

Domenica si vota nella sua Emilia Romagna…

“Io non voterò perché non sono più residente lì. Ma vinca il migliore”.

Come la vede?

“Guardi, l’alternanza, in generale, fa bene, specie dopo anni e anni. Ma in questo caso penso: ‘Se la regione è amministrata bene, che motivo c’è di cambiare? E tutti a dirmi: ‘Ma come? Eri di centrodestra e ora sei diventata di sinistra? Allora rispondo: ‘No. Ma mi sembra solo un ragionamento sensato’”.

Sta seguendo la campagna elettorale?

“Sì. E mi sembra che sia tutto abbastanza… appesantito. Si sta caricando il voto in Emilia-Romagna di significati secondo me eccessivi, come se fossero le politiche. Non solo. Tutti concentrati sull’Emilia-Romagna. Ma si vota anche in Calabria. Invece, della Calabria e dei suoi problemi sembra non interessi a nessuno. E questo è sbagliato”.

Parliamo di televisione. Oggi stanno tornando di moda i format del passato. E fioccano i remake dei programmi cult degli anni Ottanta. Toccherà anche a Ok il prezzo è giusto?

“Non credo. Certi programmi erano strettamente legati a un personaggio, quasi fossero un tutt’uno. La Corrida era Corrado, i telequiz erano Mike Bongiorno. Hanno provato a riproporli, ma l’effetto non è lo stesso. Ho lasciato - tra parentesi: sbagliando, - ‘Ok, il prezzo è giusto’ per fare politica. Hanno provato a farlo proseguire, ma non è stata più la stessa cosa. Questo perché – e, mi creda, non lo dico per presunzione – il volto e l’anima del programma ero io. Quindi, non credo che verrà riproposto”.

Capitolo reality. Lei ha partecipato a Music Farm. Ne rifarebbe un altro?

“Mi hanno corteggiato spesso per l’Isola dei famosi, ma ho sempre detto no. Quanto al Grande Fratello, mi piacerebbe eccome starmene lì nella Casa a mettere in riga certe ‘sgarzuline’ che parlano e urlano. Ma fortunatamente ho altri progetti”.

Tra un po’ inizia Sanremo. Com’è lo stato di salute della musica italiana?

“In questi anni è stata malata. Malatissima. Quasi agonizzante. Anche per colpa dei medici, chiamiamoli così, che non erano all’altezza. Ora, fortunatamente, le cose stanno un po’ cambiando”.

E qual è la ricetta per guarirla definitivamente?

“Recuperare le melodie. Ben vengano i generi nuovi, come il rap e il trap, ma non possono essere solo versi e parolacce. L’Italia è la patria del belcanto e questo purtroppo ce lo siamo dimenticati”.

Un consiglio alle nuove leve?

“Sperimentate pure quanto volete. Ma non dimenticatevi di Rossini, Verdi e Puccini. E di Modugno, Lucio Battisti e via dicendo. Fate pure rap e trap. Ma cercate di recuperare le melodie, che sono il patrimonio della nostra musica. Altrimenti fra qualche anno delle vostre canzoni non si ricorderà nessuno”.

A proposito di nuove leve: c’è qualcuno che le piace ascoltare?

“Ultimo e Mahmood, sono molto bravi”.

Iva Zanicchi di nuovo sul palco dell’Ariston. Possibile?

“Ho molto amato il Festival e lo vedrò anche quest’anno. Mai dire mai, ma è difficile. Negli ultimi anni gli organizzatori me l’hanno un po’ giurata. Ma fa niente: sopravvivo benissimo. Anzi, non ho mai avuto tante occasioni di fare tv e musica come in questo periodo”.

Che rapporto ha con la Sardegna?

“Un rapporto favoloso. Ho una casa nell’Isola dagli anni Settanta e ci torno sempre volentieri”.

Il suo compagno Fausto Pinna, poi, è proprio sardo…

“Sì, è originario di Carbonia. Ma non è l’unico filo rosso che mi lega alla Sardegna”.

Racconti…

“Quando ero piccola, a scuola, il mio maestro aveva assegnato una regione a tutta la classe. A me era capitata la Sardegna. E mi toccò imparare ogni dettaglio. Insomma, già a sette-otto anni sapevo tutto dell’Isola e della sua gente. Anzi…”.

Anzi?

“…credo che se fossi una regione, sarei proprio la Sardegna. Una terra testarda, orgogliosa e coraggiosa. E con un grande amore per il mare. Proprio come me”.
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