"Non sono stato rinviato a giudizio, sarò processato per direttissima".

Marco Carta sbotta a "Live non è la D'Urso" e torna a parlare, e a fornire la sua versione dei fatti, sul presunto furto di venerdì scorso alla Rinascente di Milano. Il cantante cagliaritano è stato bloccato dalla sicurezza mentre stava uscendo dal magazzino con sei magliette dal valore complessivo di 1200 euro. Si trovavano nella borsa di Fabiana Muscas, l'amica che lo ha accompagnato quel giorno.

"Non ho bisogno di creare una difesa - prosegue in lacrime l'isolano - e non sono preoccupato di quello che verrà raccontato. Mi ha fatto male leggere i commenti sui social, ma cammino a testa alta per me e la mia famiglia. Io non ho fatto niente".

In sostanza Carta ha confermato l'accusa nei confronti della Muscas, versione in contrasto con il verbale del vigilante in borghese che li ha pedinati: "Lui entra nel camerino al terzo piano, lei resta fuori e gli passa una maglia alla volta, poi la borsa. Quando Carta esce non ha più le maglie in mano".

Insomma un caso sempre più intricato che scuote soprattutto i fan dell'artista. Follower che non lo hanno perdonato per la mini fuga a Mykonos, in Grecia, a base di drink sorseggiati in spiaggia, belle ragazze e amici. Presente anche il fidanzato Sirio.

(Unioneonline/M)
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