Mr. John Spada è un distinto signore che dei suoi 90 anni (festeggiati lo scorso 30 novembre) registrati all'Anagrafe di Burgos, settanta li ha vissuti da emigrato. Australia, in massima parte. Oggi vive a Sydney ed è una figura di spicco nella comunità italiana della città. Non tanto perché ha creato dal nulla una delle più importanti azienda di piastrelle e sanitari. Una realtà commerciale che affonda le sue radici in anni di lavoro e sacrifici: da taglialegna alla coltivazione di tabacco nel Queensland, una conduzione a mezzadria che dall'Australia lo ha riportato nell'Isola negli anni 60, precisamente ad Arborea. Giovanni Spada ha fondato e presieduto per una ventina di anni lo storico Circolo culturale sociale sardo di Sydney.

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E quell'uomo venuto da Burgos fu anche tra i fondatori dell'associazione Padre Pio. Un'organizzazione benefica attiva per molti anni che donò tutti i suoi fondi al Swiaa Village, un importante centro di assistenza per anziani. Vicino a lui, da sempre, la sua amata Antonia Tessuti. Da Tonia, come familiarmente è chiamata, ha avuto tre figli: Tony, Francesca (nati in Australia) e Olimpio venuto alla luce in Sardegna, a Oristano. Anche Antonia è di Burgos. Il padre costruì il campanile della parrocchia. Giovanni l'ha sposata il 15 novembre del 1953, dopo averlo fatto per procura, il giorno dopo l'arrivo di Tonia dall'altra parte del mondo.

Le origini Non aveva compiuto ancora 21 anni , Giovanni Spada quando decise di lasciare il suo paese per cercare fortuna nella più grande isola dell'Oceania. Un salto nel buio iniziato nella Neptunia, la nave salpata da Napoli con rotta Australia. Tanti anni e un pensiero costante: «La mia Isola e la mia gente. Il mio sangue è sardo, ci sono nato in Sardegna». Così nasce l'associazione sarda di Sydney. L'idea spunta una sera in un pub tra amici. «C'erano Salvatore Enna di Santu Lussurgiu, il cognato Diego Palmas, Salvatore Mura di Florinas e Antonio Ladu di Sarule». Tra il '74 e il '75, l'associazione muove i primi passi. Un successo. Alla fine degli anni '80 la visita di Francesco Cossiga, a cui è stata dedicata una sala della sede. «Dissi a Cossiga che qui a Marayong c'era il suo compare d'anello e suo autista nella campagna elettorale del '58: Francesco Pala, originario di Bono. Cossiga mi risposte: inu este. Così andammo a trovarlo».

L'impegno sociale Mr. John Spada è stato anche il sardo ha guidato missioni impossibili come quella contro la Electric Power Trasmission (costola della Società anonima elettrificazioni) decisa ad abbattere la cosiddetta chiesetta degli italiani, la Sant'Antonio di Marayong, quartiere di Sydney. L'edificio sacro, grazie a lui, oggi è vivo e vegeto. Quegli anni non si dimenticano: tra fatiche e paghe da elemosine. «Eravamo un gruppo di sardi e ci si vedeva spesso: con me e mio fratello Bonifacio anche i fratelli Vincenzo e Salvatore Tilocca e Giovanni Gavino Sanna. Dopo l'arrivo di Antonia, Giovanni decide di diventare mezzadro da un coltivatore di tabacco, Giovanni Loi, anche lui isolano. Gli affari iniziano a girare ma nel '61 i primi problemi. Il tabacco ad Arborea Vinicio Sanna, vive ad Arborea dal 1961. Ha 90 anni come Giovanni Spada e ha battezzato Olimpio, il terzo figlio. Sono rimasti amici, ogni tanto Giovanni gli manda una lettera e Vinicio risponde con un libro sulla Sardegna. «La coltivazione del tabacco era allora qualcosa di sperimentale per Arborea. Io abitavo a Pompongias ed ero tecnico agrario dell'Ersat», spiega Sanna. In quel centro colonico venne realizzato il primo essiccatoio per le foglie che venivano imballate per l'industria manifattura. Ad Arborea si coltivava una varietà molto particolare. «Il Virginia Bright, quasi o per nulla aromatico molto adatto per il trinciato delle sigarette perché aveva un'elevata capacità di combustione». A Giovanni Spada venne assegnato un podere a Pompongias con i campi alla strada 11. «Circa 16 ettari e altre aree lasciate libere, per un totale di 25 ettari, dopo il rientro nel Veneto di diversi assegnatari». Dal tabacco alla ceramica Il tabacco coltivato nella bonifica però non dava le risposte attese.

Festa di compleanno di Giovanni Spada (al centro in giacca). Con la moglie Antonia Tessuti e alcuni amici. Foto famiglia Spada
Festa di compleanno di Giovanni Spada (al centro in giacca). Con la moglie Antonia Tessuti e alcuni amici. Foto famiglia Spada
Festa di compleanno di Giovanni Spada (al centro in giacca). Con la moglie Antonia Tessuti e alcuni amici. Foto famiglia Spada

Serviva troppa manodopera. Nel Sassarese c'erano altre coltivazioni «soprattutto tabacco chiamato orientale, molto aromatico», riprende Sanna. Dopo 3 anni, Giovanni Spada decide di rifare le valigie. «Andai da mia sorella che stava a Sassuolo», racconta l'anziano imprenditore. «Rilevai un bar e, vista la mia conoscenza dell'inglese, iniziai un'attività di interprete per conto di alcune fabbriche di ceramica». Fu l'ennesima sfida. «A Sassuolo stavamo discretamente, ma ho sempre pensato che un domani i nostri figli sarebbero rientrati in Australia». Da lì a poco quindi, con l'obiettivo di tenere unita la famiglie, si riparte.

Il richiamo Modena Ceramics è la grande società che oggi, a Sydney, segue il figlio Tony. Oltre 200mila metri quadrati di superficie, una delle aziende più affermate del settore. Un vero impero commerciale realizzato da Mr. John Spada, un 90enne arrivato da un paesino sconosciuto di un'isola sperduta. Un sardo nel mondo, che attende con pazienza L'Unione Sarda nella rassegna stampa di Videolina via satellite. Mr. Spada, che si emozione se al telefono dopo tanti Hello!, sente rispondere con un italianissimo Pronto!
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