Mentre si apre la fase due dell’emergenza Covid, c’è un settore che più di tutti soffre il fermo delle attività, in Italia e in Sardegna: è il turismo. Al punto che 150 operatori sardi del comparto hanno scritto al premier Giuseppe Conte per sollecitare interventi urgenti. “Molte delle loro richieste coincidono con quelle della Lega, nel Piano turismo presentato al governo”, ha spiegato all’Unione Sarda la senatrice del Carroccio Lina Lunesu. Tra queste, l’istituzione di un Fondo di sostegno al mancato reddito presso il ministero dei Beni culturali, per garantire prestiti pari al reddito perso nel 2020, a fondo perduto se l’impresa assume donne e giovani. Importante anche, secondo la senatrice, un incentivo al turismo nazionale, sia attraverso un bonus ferie o fiscale, che garantirebbe ricadute positive. Altre proposte della Lega, l’estensione del credito d’imposta al 60% sugli affitti agli albergatori e l’aliquota IVA al 4% sui pacchetti turistici, fino a rendere il 2020 un anno bianco fiscale per tutte le imprese.

Secondo il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci il comparto turistico della Sardegna rischia più di quello di altre regioni per “la scarsa flessibilità” dato che la stagione si concentra per oltre l’80% nei mesi tra maggio e settembre. Ecco perché, secondo l’ex governatore, è prioritario ora “riaprire al più presto possibile” e prolungare la stagione “il più possibile”. Urgente stabilire “come”: “Il governo condivida un protocollo sanitario nazionale con le categorie in modo da poter riavviare in sicurezza”. La questione investe i collegamenti aerei e marittimi per l’isola, sui quali “bisogna superare subito le incertezze”. Va istituito, ha detto il deputato, “un fondo d’emergenza per un’iniezione di liquidità a fondo perduto”, occorre “rinviare tutte le scadenze fiscali” e “compensare i costi degli affitti dovuti per locali che sono rimasti chiusi”.

“La Sardegna ha dimostrato di essere particolarmente resistente al Coronavirus. Interi territori sono risultati immuni”, ha sottolineato all’Unione Sarda la deputata Pd Romina Mura, aggiungendo che questa è “un’opportunità per rinascere e ripartire”. Ecco perché la dem propone una “campagna marketing che promuova i piccoli borghi sardi come meta turistica Covid free” aggiungendo a fascino e bellezza “una sorta di patente di sicurezza sanitaria”. E assicura: “Nei prossimi giorni il ministro Franceschini varerà misure” per sostenere le imprese turistiche, analogamente dovrebbe fare, secondo la deputata, “la Regione con un intervento che abbatta i costi dei trasporti per arrivare sull’isola”. Tre passaggi temporali di prospettiva economica secondo il senatore del Movimento 5 stelle Emiliano Fenu: nel breve periodo occorre “salvaguardare il lavoro, i lavoratori e la loro professionalità con la proroga e l’ampliamento della CIG e delle indennità”. Altrettanto immediato “il ristoro del calo del fatturato del settore sia attraverso i rimborsi a fondo perduto, sia attraverso il credito d’imposta, cedibile alle banche e a terzi”. Nel medio periodo, ha continuato Fenu, andranno riviste le necessità delle strutture “di adeguare i propri spazi alla convivenza con il rischio sanitario”. Infine, secondo il senatore, sebbene “l’offerta turistica costiera costituisce e costituirà sempre la nostra punta di diamante” bisognerà “promuovere lo sviluppo delle zone interne, una risorsa in termini di suggestioni da offrire ai turisti”.

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