Nulla di fatto ancora per l'avvio del contratto istituzionale di sviluppo della città metropolitana di Cagliari e della provincia del sud Sardegna: per poter accedere ai finanziamenti UE, oltre che alle risorse ordinarie nazionali, sarebbero richiesti i
progetti definitivi e, in questo caso, i piccoli comuni, non essendo in possesso di adeguate risorse finanziarie per assegnare incarichi di progettazione, verrebbero esclusi dall'assegnazione dei finanziamenti stessi. A metterlo in evidenza con un'interrogazione a risposta scritta (4-04246) depositata mercoledì alla Camera all'attenzione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è stato il deputato Salvatore Deidda (FdI) che ha chiesto informazioni sulle iniziative da assumere a favore della città di Cagliari e provincia. Il premier è stato interpellato in quanto spetta a lui il compito di presiedere il tavolo istituzionale che individua gli interventi finanziabili e che ha il compito di condividere/integrare la strategia di programma e definire i criteri di selezione degli interventi e il fabbisogno finanziario, secondo quanto definito dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 88 del 2011 sul contratto istituzionale di sviluppo (Cis), che le amministrazioni pubbliche competenti possono stipulare per accelerare sia l'utilizzo dei fondi strutturali europei sia la realizzazione di progetti strategici di valorizzazione dei territori tra loro funzionalmente connessi, utili per dare risposte alle esigenze di sviluppo dei territori svantaggiati come quelli di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali e ambientali, occupazione e inclusione sociale. L'operazione è stata affidata a Invitalia che dovrà fornire adeguato supporto alle amministrazioni interessate riguardo alle attività economiche, finanziarie e tecniche, nonché in qualità di centrale di committenza e stazione appaltante.
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