La casa farmaceutica Pfizer prevede di chiedere l'autorizzazione per il suo vaccino anti-Covid la terza settimana di novembre.

L'azienda, come annunciato in una lettera aperta dal suo amministratore delegato, Albert Bourla, è pronta a richiedere la procedura di emergenza alla Fda statunitense se i dati della sperimentazione di questo mese saranno positivi. "Abbiamo una data, forza!", il commento all'annuncio postato su facebook dal virologo Roberto Burioni.

"Stiamo procedendo alla velocità della scienza", ha spiegato Bourla rivolgendosi "direttamente a miliardi di persone, milioni di aziende e centinaia di governi di tutto il mondo" in un'ottica di "trasparenza".

Il manager ha sottolineato le "tre aree chiave" su cui deve dimostrarsi performante un vaccino, e su cui l'azienda da lui guidata si sta concentrando: "essere efficace, essere sicuro e poter essere prodotto secondo i massimi standard di qualità".

Riguardo al primo punto, "potremo sapere se il nostro vaccino è efficace entro la fine di ottobre", scrive il Ceo, evidenziando che il prodotto-scudo viene confrontato con un placebo "in cieco" e che quindi "sarà un panel di scienziati indipendenti a esaminare i risultati valutandoli secondo criteri predefiniti".

Solo dopo questo passaggio i dati verrano resi pubblici, ma "un elemento chiave che vorrei chiarire - specifica Bourla - è che l'efficacia da sola non basterà".

Sulla "sicurezza", ha precisato, "stimiamo di avere i dati" richiesti "nella terza settimana di novembre". Il monitoraggio dei partecipanti allo studio proseguirà "per 2 anni", e i risultati verranno diffusi passo passo. Infine "la qualità del processo produttivo", sul quale "Pfizer ha investito a rischio fin dai primi giorni della pandemia al fine di perfezionare i processi e potenziare la capacità di produzione".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata