"Anche per le donne sarde il test di screening avanzato non invasivo per individuare le principali trisomie considerate a rischio alto e intermedio deve essere gratuito".

È la proposta dei consiglieri regionali dei Riformatori, che hanno presentato un'interrogazione ad hoc al governatore Christian Solinas e all'assessore alla Sanità Mario Nieddu.

Obiettivo, come detto, è venire incontro alle donne che nell'Siola non possono accedere al Test denominato NIPT, perché "troppo costoso".

In particolare, i Riformatori - la richiesta è stata inoltrata a firme dei consiglieri Cossa, Marras, Salaris e Satta - viene sollecitata l'istituzione di un tavolo tecnico con genetisti e ginecologi, finalizzato - appunto - all’attivazione di un progetto extra LEA che consenta anche alle donne sarde a rischio intermedio/alto di anomalia cromosomica fetale di accedere sin d’ora al test NIPT in modo gratuito, evitando il rischio di aborto dell’amniocentesi.

"Il servizio deve rientrare tra quelli a carico del sistema sanitario, affinché tutte le donne abbiano le stesse opportunità e possano vivere con la stessa serenità tutti i nove mesi di gravidanza”, è il monito dei consiglieri, che parlano di “battaglia di buon senso e civiltà", spiegano i promotori, che ricordano anche come "in altre Regioni italiane, come Toscana, Piemonte e Puglia ed di recente in Emilia Romagna , nell’attesa della piena rimborsabilità del NIPT da parte del Sistema Sanitario Nazionale, vengono comunque finanziati progetti extra LEA, mentre in Sardegna tutto tace e l’esame può essere eseguito esclusivamente presso il laboratorio di genetica dell’Ospedale A.Cao a totale carico economico delle pazienti al costo di 460 euro o in alternativa presso laboratori privati nazionali o stranieri a costi compresi tra i 500 e i 700 euro e oltre".

"Si tratta - concludono i Riformatori di un’anomalia che rende bene l’idea della condizione di arretratezza nella quale ci troviamo. Nonostante l’Ospedale A. Cao dell’Azienda Brotzu sia da tempo all’avanguardia nelle attività di screening e diagnosi prenatale per le anomalie cromosomiche fetali e nonostante la Regione Sardegna abbia effettuato importanti investimenti in tecnologia e risorse umane presso il Presidio Ospedaliero proprio per rafforzarne la capacità diagnostica e di supporto alle donne gravide a rischio è necessario colmare questo ritardo, che non fa bene alla Sardegna e ai sardi".

(Unioneonline/l.f.)
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