Arriverà forse dalla Sardegna in un futuro non troppo lontano la cura contro alopecia e calvizie. Le speranze di migliaia di italiani affetti da fisiologica o patologica assenza di capelli sono state riposte nella "Lozione Brotzu", il preparato creato pochi anni fa da un'equipe di ricercatori cagliaritani guidati da Giovanni e Giuseppe Brotzu, rispettivamente figlio e nipote omonimo del grande medico e farmacologo che nel 1945 contribuì alla scoperta delle cefalosporine, la prima classe di antibiotici che nei decenni successivi stravolse in tutto il mondo l'approccio terapeutico verso malattie al tempo gravissime.

UNA LUNGA STRADA - Una rivoluzione planetaria che i suoi discendenti più prossimi possono ora bissare proprio grazie alla miracolosa lozione, stando almeno ai risultati dei test preliminari. Ma a frenare l'entusiasmo di tanti, esploso a dismisura con il passaparola, ci ha pensato lo stesso Brotzu, Giovanni s'intende. "La strada verso la commercializzazione del prodotto non è stata ancora completata - dice il chirurgo vascolare oggi ottantatreenne - in questi anni abbiamo ceduto il brevetto a un'azienda farmaceutica padovana con la quale stiamo però continuando a lavorare per stabilizzare il preparato e renderlo così idoneo alla distribuzione al pubblico".

TANTE RICHIESTE - Una lentezza quindi motivata, ma comunque esasperante per chi aspetta da una vita di ritrovare i capelli persi. Tanto da aver indotto più di uno scettico a gridare al complotto per il silenzio apparentemente ingiustificato caduto sulla scoperta.

"Ho la mail intasata da chi mi chiede notizie sulla lozione e il telefono non smette di squillare, ma non c'è alcun mistero - assicura il medico - siamo alle battute finali e presto capiremo se il trattamento avrà i requisiti di affidabilità per entrare in commercio".

Nel mentre ci hanno pensato gli esiti delle sperimentazioni cliniche, condotte anni fa durante le fasi iniziali della ricerca, a rafforzare le speranze dei pazienti. "La lozione funziona - assicura senza esitazione Brotzu - è stata testata su sessanta volontari e ha confermato la sua efficacia".

SU CHI AGISCE IL PREPARATO - Gli effetti benefici del preparato sono stati evidenti nei soggetti affetti da varie forme di alopecia: da quella androgenetica (meglio conosciuta come calvizie) a quella areata, esteticamente sgradevole per via di assenze di capelli circoscritte a chiazze sul cuoio capelluto.

L'INTUIZIONE - Eppure il sogno di un mondo popolato da chiome fluenti non è mai balzato in testa ai Brotzu prima di qualche anno fa. Le origini della scoperta potenzialmente storica si nascondono infatti dietro un'intuizione geniale.

"Abbiamo iniziato i nostri studi per trovare una soluzione ad alcuni effetti collaterali del diabete - rivela il chirurgo - nello specifico a difetti di microcircolazione che provocano fastidiose quanto dolorose ulcere. Gli stessi che a grandi linee innescano anche la degenerazione dei bulbi peliferi". La terapia non a caso, non solo guariva le lesioni, ma faceva anche crescere abbondante peluria sulla zona trattata. Un risultato che ha subito fatto accendere una lampadina nella testa dei ricercatori tanto da dar vita alla nuova ricerca in un campo che risveglia notoriamente da tempo le attenzioni di chi ha perso i capelli.

I TEST - "Testammo per la prima volta la lozione su una bambina e su un infermiere con cui collaboravamo - ricorda Brotzu -, con ottimi risultati. Nel corso degli ultimi anni abbiamo brevettato la lozione e ceduto i diritti alla casa farmaceutica Fidia per ultimare gli studi. Una decisione presa con la consapevolezza che sarebbe servita una struttura adatta alla sperimentazione finale. Io, in fin dei conti, sono un chirurgo e oramai ho una certa età che mi consente di lasciare il grosso del lavoro ad altri".
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