Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha impugnato due leggi della Regione Sardegna.

Entrambe sono del 21 febbraio 2020, parliamo del piano coste e della gestione della posidonia.

La numero 3, recante "Modifiche alle leggi regionali 45 del 1989 e 8 del 2015 in materia di Piano di utilizzo dei litorali", è stata impugnata in quanto "alcune norme riguardanti le autorizzazioni edilizie e paesaggistiche necessarie per la costruzione di strutture sui litorali eccedono dalle competenze che lo Statuto speciale riconosce alla Sardegna e incidono sulle competenze statali in materia di tutela del paesaggio ì, di livelli essenziali delle prestazioni e di diritto penale".

Una legge duramente contestata dagli ambientalisti in quanto, attaccava il portavoce del Grig Stefano Deliperi, "per beceri calcoli elettoralistici, la maggioranza consiliare di centrodestra ha voluto privatizzare il demanio marittimo e le spiagge".

L'altra norma impugnata è la numero 1 del 21 febbraio 2020, "Disposizioni sulla gestione della posidonia spiaggiata". Secondo il governo "alcune norme riguardanti la gestione della posidonia eccedono dalla competenza statutaria della regione e violano la competenza statale esclusiva in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema".

(Unioneonline/L)
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