"Da ora si può scrivere una nuova pagina di storia". Per Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu del Comitato per l'Insularità la calendarizzazione della proposta di iniziativa popolare dà il via libera alla Sardegna "per tornare a combattere". Il motivo di tanta soddisfazione è che oggi alle 14.45 in commissione Affari costituzionali del Senato comincia l'esame del disegno di legge per l'inserimento del principio di Insularità in Costituzione.

15 mesi d'attesa

"Questa è la notizia che aspettavamo da oltre un anno", scrivono in una nota. Da quindici mesi per la precisione. Il ddl con le oltre centomila firme raccolte è stato presentato a Palazzo Madama il 5 ottobre 2018 e assegnato alla prima commissione un mese dopo, il 6 novembre.

Oggi, il risultato è figlio "dell'impegno di tutte le forze politiche, in special modo dei parlamentari sardi, che hanno condotto una battaglia trasversale che ha unito anche il mondo delle imprese, le associazioni di categoria, la cultura, lo sport e le università". Deputati e senatori, in particolare, hanno coinvolto i capigruppo delle rispettive forze politiche per indurre la presidenza della prima commissione del Senato ad avviare l'iter.

L'iter

Il ddl introduce un nuovo comma all'articolo 119 della Carta: "Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale che deriva dall'insularità e dispone le misure necessarie a garantire un'effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili". Non sarà un percorso semplice. Il testo, infatti, diventerà legge dopo due passaggi tra Camera e Senato e non uno come per i disegni di legge ordinari.

Per Frongia e Mongiu "si riaccende la speranza di vedere cambiato il futuro della Sardegna". Inserire il principio nella Carta, ricordano, "è condizione necessaria affinché venga riconosciuto il grave e permanente svantaggio derivante dall'essere un'Isola". E oggi "non si può tenere slegata la battaglia per l'insularità da quelle che sono le principali criticità della Sardegna, a partire dall'annosa questione dei trasporti, che vede la Regione ostaggio della burocrazia e dei tempi dell'Europa".

Ro. Mu.

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