In Emilia Romagna e Calabria si vota domani per le elezioni regionali. Seggi aperti dalle 7 alle 23, poi lo spoglio.

Una prova importate per i principali partiti, così come lo era stata la Sardegna nel febbraio dello scorso anno.

Alle urne sono chiamati oltre 4 milioni di cittadini al fine di eleggere presidente e componenti del Consiglio regionale.

Dopo gli ultimi comizi elettorali di ieri, oggi è scattato il silenzio elettorale.

EMILIA ROMAGNA - 4.500 i seggi presenti nei 328 Comuni. Per votare è necessario presentarsi con la tessera elettorale e un documento di identità valido. Sulla scheda con i nomi dei candidati si può votare una lista, oppure un candidato, o ancora un candidato alla carica di presidente, e infine il voto disgiunto (scegliere un candidato presidente per una delle liste a cui non è collegato).

Sette i candidati alla carica di presidente: Stefano Bonaccini, Lucia Borgonzoni, Simone Benini, Stefano Lugli, Marta Collot, Laura Bergamini e Domenico Battaglia.

Verrà eletto alla carica di governatore quello che otterrà il maggior numero di voti validi, in quanto non c'è il ballottaggio. 49 invece saranno i consiglieri. Per la ripartizione dei seggi sono ammesse le liste che ottengono più del 3 per cento dei consensi. Quelle sotto lo sbarramento possono entrare in Consiglio solo se il presidente collegato supera il 5%. Grazie al premio di maggioranza, alla lista o alla coalizione del presidente eletto vengono garantiti 27 seggi.

CALABRIA - Scheda unica con i nomi dei presidenti candidati e accanto la lista o la coalizione che li sostengono, ma non è possibile - a differenza dell'Emilia Romagna - una doppia preferenza per scegliere il consigliere regionale. Non solo: per la Calabria non è previsto il voto disgiunto.

Candidati alla carica di governatore sono Jole Santelli, Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi.

30 i consiglieri previsti dal sistema elettorale: 24 seggi sono ripartiti in via proporzionale fra le circoscrizioni di Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e Reggio Calabria. Le liste e le coalizioni che superano, rispettivamente, il 4 e l'8% partecipano alla ripartizione. Sei consiglieri vengono invece eletti tra quelli che fanno parte delle liste che appoggiano il presidente qualora non raggiungano il 50% dei seggi. Se la coalizione del governatore raggiunge il 50% ottiene un premio di tre seggi. Il candidato presidente che risulta secondo entra di diritto in Consiglio.

(Unioneonline/s.s.)
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