"È completamente falso che il tweet del presidente Trump (il famoso endorsement per "Giuseppi" a cavallo tra il primo a il secondo governo Conte) sia collegato al caso Barr, perché Trump non mi ha mai parlato di quell'inchiesta".

Lo ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine dell'audizione al Copasir.

"Non ho mai interloquito con Barr, né per telefono né per iscritto, e chiarisco che non ci sono elementi di coinvolgimento del nostro reparto di intelligence, né di singoli dipendenti".

Conte ha inoltre precisato di non essere stato convocato al Copasir sul caso Barr, ma "ai sensi della legge 124, che prevede che il responsabile dell'autorità di controllo dell'intelligence debba riferire ogni sei mesi". "Ma - ha aggiunto - non mi sono affatto sottratto alle domande sul caso. È stato detto che la richiesta di uno scambio di informazioni da parte degli Usa è stata fatta ad agosto, è falso. Risale a giugno".

Il premier ha inoltre affermato che la richiesta di collaborazione riguardava soprattutto quanto accaduto nella primavera estate 2016: "È stato chiarito da parte nostra che non avevamo informazioni, e abbiamo assicurato Washington dell'estraneità della nostra intelligence alla vicenda". Il sospetto di Trump è che ci sia lo zampino dei servizi segreti europei (e italiani nella fattispecie) sul Russiagate, di qui la richiesta di informazioni di Barr a Roma.

"RIFAREI TUTTO" - Perché non ha informato i ministri? "Avverto una grande responsabilità sull'intelligence. Cerco di interpretare questo compito nel rispetto della legge, la responsabilità della sicurezza non la posso condividere con ministri o leader, avrei violato la legge".

"Se tornassi indietro - conclude Conte - non farei e non potrei fare diversamente. Non potevo rifiutarmi di serdermi a un tavolo per un'indagine preliminare che sta conducendo un nostro alleato. La richiesta di Barr riguardava agenti americani di stanza a Roma che hanno operato in Italia. Dalle indagini non è emerso il coinvolgimento dei nostri servizi, altrimenti sarebbe scattata una denuncia all'autorità giudiziaria".

"SALVINI CHIARISCA" - Al termine della conferenza stampa, la stoccata a Salvini, che più volte ha attaccato il premier su questo caso. "Io ho riferito la verità richiesta da Salvini, ho chiarito tutte le informazioni in mio possesso. Mi sorprende come Salvini non avverta la responsabilità di chiarire la sua vicenda. Dovrebbe spiegare che ci faceva con Savoini e le massime autorità russe, dovrebbe spiegarlo a noi e agli elettori leghisti, chiarire se è idoneo o no a governare il Paese. Non ha sensibilità istituzionale".

(Unioneonline/L)
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