Il tempo sta per scadere.

Mancano ormai poche ore al secondo giro di consultazioni annunciato dal Presidente della Repubblica, e M5s e Pd devono capire se un'alternativa alle urne a novembre esiste oppure no.

A quanto si apprende da fonti parlamentari, i leader dei partiti dovrebbero comunicare le loro indicazioni al Quirinale entro le 19, in modo da permettere a Sergio Mattarella di stilare il calendario della consultazioni.

Mentre è in corso una riunione dello stato maggiore M5S a casa del cagliaritano Pietro Dettori, uomo-chiave dell'associazione Rousseau - presente anche il presidente Davide Casaleggio -, appurato che il niet del Pd al premier uscente Giuseppe Conte farebbe saltare il banco, si va verso l’ipotesi di un Conte 2 o, come ha ben chiarito il senatore Tommaso Cerno, "un Conte 2.0, che sarebbe tutta un'altra cosa".

Niente "rimpastone", dunque, ma un governo che segni una "discontinuità evidente" su programma e uomini in campo e con ministeri importanti, come il Viminale o l’Economia, ad esempio, come contropartita al Pd in cambio di un ok al premier.

Su questo persino i 5 stelle potrebbero essere d'accordo. E perché in difesa di Giuseppe Conte si stanno schierando, nelle ultime ore, nomi importanti. Dopo l’investitura di Beppe Grillo è arrivata quella del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e poi l’approvazione di Macron e Angela Merkel, che vedono in Conte un argine al populismo salviniano, e la simpatia di Trump, alimentata dall’attenzione e preoccupazione alla situazione di crisi italiana espressa dalla Fed appena pochi giorni fa.

IL PIANO B – Nel caso le cose andassero male il piano b potrebbe essere far andare il premier Conte in Aula a cercare la fiducia con un accordo informale con i democratici pronti a votarlo.

I numeri pare ci sarebbero, e si arriverebbe così a una sorta di governo di minoranza, quello che i 5 stelle avevano teorizzato già un anno fa ma era poi stato scavalcato dalla soluzione con la Lega.

L'ipotesi, già allora aveva destato molte perplessità al Quirinale, e non si capisce come oggi Mattarella potrebbe appoggiarla.

(Unioneonline/v.l.-D)
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