Da Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa, per annunciare la necessità di un passaggio parlamentare dopo la dichiarazione di crisi innescata dal ministro Salvini.

"Ho già chiarito a Salvini che farò in modo che questa crisi sia la più trasparente della storia della vita repubblicana".

E il presidente del Consiglio riferisce dei colloqui di ieri e di oggi pomeriggio col vicepremier leghista: "Salvini mi ha anticipato l'intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode attualmente".

E precisa: "Questo passaggio istituzionale dovrà svolgersi davanti ai parlamentari, che sono i rappresentanti della nazione e quindi di tutti i cittadini. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero stati i tratti distintivi di questo governo e vigilerò perché siano rispettati fino all'ultimo giorno".

Si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, dopo le dichiarazioni di Salvini dal palco di Pescara, dove ha tenuto un comizio dai toni di campagna elettorale, che ha detto tra l'altro: "Deputati e senatori alzino il c.. e vengano in Parlamento, anche la settimana di Ferragosto, se serve. Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona. I parlamentari della Lega sono pronti a venire in Aula lunedì e poi anche sabato e domenica”.

Conte risponde a stretto giro: "Ho letto che il ministro dell'Interno vuole che i parlamentari tornino subito al lavoro. Non spetta a Salvini convocare le Camere, non spetta al ministro dell'Interno decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali”.

E prosegue: "Spetterà a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente l'azione di governo". E ancora: "Confido che il passaggio parlamentare contribuirà a fare piena chiarezza sulle scelte compiute e sulle responsabilità che ne derivano". "In Parlamento a tutti gli italiani dovremo dire la verità e non potremo nasconderci dietro dichiarazioni retoriche e slogan mediatici". E aggiunge: "Non permetterò più la narrativa di un governo dei no: questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Non era in spiaggia".

E intanto Salvini al termne del comizio a Pescara dichiara: "Se mi candido premier? Quello sicuro. Chiedo agli italiani se vogliono darmi pieni poteri per fare le cose come vanno fatte".

(Unioneonline/redazione)
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