"L'uomo più desiderato dalle donne, anche, di nascosto, da quelle di sinistra".

Quello per cui "c'è chi pagherebbe oro per vederlo nella quotidianità della vita privata o solo per prenderci un caffè".

Perché a conquistare tutti è "quel prevaricare il pensiero altrui pur di far emergere la giustizia".

È Matteo Salvini visto con gli occhi ("adoranti", ha già ironizzato più di uno) di Chiara Giannini, l'autrice del libro "Io sono Matteo Salvini" finito nella bufera perché edito da Altaforte, casa editrice vicina a Casapound, ed escluso dal Salone del Libro di Torino.

Una polemica che, come tutte le polemiche, oltre che un polverone ha sollevato anche tanta curiosità nei confronti del libro intervista, sia nel bene che nel male.

Colpisce già dalle prime pagine un curioso aneddoto sul vicepremier, che "d’ingiustizie nella vita ne ha subite anche lui, sin da piccolo", come quando "all’asilo gli rubarono il pupazzetto di Zorro".

E l'hashtag Zorro diventa in poche ore trending topic di Twitter: "Bastava uno psicologo infantile per spiegare l'infatuazione di Salvini e il suo desiderio di travestirsi con le divise altrui", scrive un utente.

E ancora: "Salvini oggi si è svegliato, si è guardato allo specchio e si è sentito sollevato nel costatare che il nasino è sempre al suo posto".

E qualcuno propone la restituzione dell'agognato pupazzetto. Ma solo "in cambio di 49 milioni".

(Unioneonline/D)
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