La Boeing ha deciso di fermare temporaneamente tutti i 128 suoi velivoli della classe 777 dotati del motore Pratt & Whitney PW4000-112, lo stesso che si è incendiato in aria sopra il Colorado su un volo United Airlines, facendo precipitare pezzi sulla città di Denver. Lo ha detto un portavoce dell'azienda di Seattle all'Afp.

Prima della decisione dell'azienda è arrivata quella delle autorità americane. Quegli aerei devono essere "ispezionati di emergenza" e questo vorrà "probabilmente dire che alcuni aerei saranno rimossi dal servizio", ha fatto sapere la Federal Administration Aviation Usa, un ordine risuonato anche in Giappone, dove le autorità chiedono alle compagnie aeree nazionali di lasciare a terra i 777 con PW4000 fino a nuovo ordine.

La decisione della Boeing e della Faa segue l'incidente di United Airlines a Denver, quando uno dei suoi velivoli - un 777 con PW4000 - è stato costretto a rientrare poco dopo il decollo a causa di un motore in fiamme che ha causato una pioggia di detriti nell'area circostante la città del Colorado.

Un atterraggio di emergenza che non ha causato feriti fra i 231 passeggeri e i 10 membri dell'equipaggio, diretti inizialmente a Honolulu. Nessun ferito neanche a terra, dove molti detriti sono caduti in strade e giardini.

Per Boeing si tratta di un nuovo colpo dopo lo scandalo del 737 Max, lasciato a terra per un anno. Il caso è anche un test per la Faa, travolta dalle critiche per il 737 Max per la lentezza nell'azione e per non aver condotto i test necessari sul velivolo prima dell'autorizzazione a volare.

Il ministero dei Trasporti giapponese ha ordinato alle aerolinee domestiche, All Nippon Airlines (Ana) e Japan Airlines (Jal), di sospendere temporaneamente i voli che riguardano i Boeing 777. Ana e Jal posseggono rispettivamente 19 e 13 aerei di questo tipo all'interno della propria flotta, e hanno detto che si adegueranno alle direttive.

Un incidente simile aveva coinvolto un altro Boeing 777 della Japan Airlines lo scorso 4 dicembre durante un volo partito da Tokyo Haneda e diretto a Naha, nell'isola di Okinawa. Anche in quel caso la copertura del motore si era staccata dalla fusoliera lasciando i turboreattori scoperti e l'aereo era stato costretto a compiere un atterraggio di emergenza.

(Unioneonline/L)
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