L'erede dell'impero Samsung, Lee Jae-yong, è stato riconosciuto colpevole di corruzione e appropriazione indebita. Per lui è stata emessa una condanna a due anni e mezzo di carcere ed è stato immediatamente arrestato.

In questo modo il colosso informatico resta senza guida.

Figlio maggiore di Lee Kun-hee, morto nell'ottobre scorso, è considerato fra la prima cinquantina di persone più influenti al mondo e il sudcoreano più potente del pianeta.

La complicata vicenda giudiziaria si trascina ormai da mesi, la sentenza di oggi arriva dopo un precedente arresto riguardante i "loschi legami" tra grandi imprese e politica in Corea del Sud.

(Unioneonline/s.s.)
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