Sono oltre 40 milioni i casi di coronavirus nel mondo dall'inizio della pandemia, secondo un conteggio dell'Afp.

In Europa, in particolare, sono stati superati i 250mila morti con 7.366.028 contagi, di cui più di due terzi nel Regno Unito (43.646), in Italia (36.543), Spagna (33.775), Francia (33.392) e Russia (24.187). Negli ultimi sette giorni sono stati registrati più di 8.000 morti (8.342), il bilancio più pesante in una settimana da metà maggio.

A confermare i dati anche òa la Johns Hopkins University che segnala gli Stati Uniti sempre in testa nel numero di contaggi (oltre otto milioni), seguiti da India e Brasile.

La Spagna è il Paese dell'Ue più colpito, al settimo posto con oltre 936 mila casi. Ma la Francia è ora il grande malato con 62mila nuovi casi negli ultimi giorni e con gli ospedali della regione parigina ormai vicini alla saturazione.

Nel frattempo grandi timori anche nei Balcani dove il virus nelle ultime ore ha ripreso a correre.

In 24 ore i nuovi contagi sono stati in Romania 3.920, con 60 altri morti, numeri che portano i totali a 180.388 e 5.872. Su quasi 10mila pazienti in ospedale, 749 sono in terapia intensiva. Il Paese ha effettuato più di 2,8 milioni di test, il numero più alto fra i Paesi della regione. Resta alta la curva dei contagi anche in Croazia e Slovenia, che hanno registrato rispettivamente 819 casi e otto morti, e 726 contagi e tre vittime. In Bulgaria sono stati 603 i casi di coronavirus da ieri, con 10 morti, in Bosnia-Erzegovina 556 e tre.

Anche la Macedonia del Nord registra una forte ripresa epidemica, con 428 casi e 10 morti nelle 24 ore, mentre la Serbia registra una situazione stabile al di sopra di quota 200 casi quotidiani: nelle ultime 24 ore sono stati 214 i contagi, due le vittime. In Kosovo si sono registrati 137 casi e una vittima, in Montenegro i contagi sono stati 188, cinque i morti.

(Unioneonline/v.l.)
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